Migranti in barca a vela trainati dalla Gdf a Roccella Jonica: il governo chiude tutto tranne i porti

A bordo di qualunque mezzo. Pronti a sfidare qualunque pericolo pur di affrontare la traversata. Così, intercettati all’alba al largo della costa calabrese da motovedette della Guardia di finanza. Soccorsi e trainati da un’unità navale della Gdf, 50 migranti in barca a vela sono sbarcati nel porto di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. A dimostrazione che, in un Paese come il nostro, in piena emergenza coronavirus, tutto si ferma: tranne il flusso dei profughi in arrivo a qualunque costo e con qualunque tipo di imbarcazione. E che, con un governo come quello in carica, tutto si chiude: tranne i porti aperti a nuovi sbarchi. La serrata vale solo per i nostri commercianti. Per i nostri ristoratori. Le nostre palestre e per le nostre piscine. Per tutti, insomma. Meno che per i clandestini in arrivo.

Migranti in barca a vela sbarcano a Roccella Jonica

Dunque, a dispetto di tutto i migranti continuano a sbarcare, Covid o non Covid. Una barca a vela con 50 migranti è approdata poche ore fa nel porto di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Un’unità navale della Guardia di Finanza ha intercettato e rimorchiato l’imbarcazione coi migranti (quasi tutti provenienti dal Medioriente). Dopo lo sbarco, come sempre si è tempestivamente messa in moto la macchina dell’accoglienza. I migranti sono stati identificati e accolti in base alle misure previste dai protocolli anti Covid. In attesa di essere smistati in varie strutture del territorio regionale, quindi, i migranti sono stati temporaneamente collocati in un locale fornito dall’amministrazione comunale e destinato all’ospitalità di primo soccorso.