Metro Milano, pendolari schiacciati: “Dove sono i controlli anti-assembramento promessi?”

Fermata Cadorna della M1 rossa, ore 8.52 di martedì 6 ottobre. La fotografia parlerebbe da sola: la banchina è affollatissima, come in una qualsiasi ora di punta, solo che ora c’è la pandemia covid da tenere a bada, i protocolli sono rigidi, le misure di sicurezza dovrebbero essere applicate. E invece sembra non esserci alcuna differenza rispetto a un qualsiasi giorno lavorativo pre covid-19.

E’ vero che, in teoria, con la mascherina si può stare anche a meno di un metro di distanza (o un metro e mezzo, a seconda delle scuole di pensiero). Tuttavia l’assembramento si può prevenire, forse si deve prevenire. Dal 14 settembre, in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico, sono entrate in vigore nuove regole per il trasporto pubblico che, tra l’altro, prevedono capienza all’80% dei posti disponibili, ed in particolare tutti i posti a sedere occupabili, obbligo di mascherine a bordo e così via.

Atm aveva però garantito, in metropolitana, anche il conteggio elettronico degli accessi con eventualità di blocco temporaneo dei tornelli. E aveva promesso il presidio di 38 stazioni del metrò (e di 43 punti in superficie) da parte di 300 persone, per assistere e indirizzare i passeggeri nelle principali stazioni e fermate. Le immagini fotografano una realtà ben diversa.

«Dove sono i controlli anticontingentamento?», chiede Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia, che ha postato su Facebook la foto dell’assembramento: «Sarebbe il caso di utilizzare il personale delle partecipate o delle cooperative appaltatrici agli ingressi delle metropolitane, come avevo proposto lo scorso maggio».

Non solo. Numerosi lettori segnalano passeggeri che, una volta passati i tornelli e saliti sui vagoni, si abbassano le mascherine. “Ho indicato la cosa più e più volte al personale Atm – sottolinea sconsolato M.G. a MilanoToday – che, di fatto, se ne lava le mani e mi ha invitato a rivolgermi al 112. Se non si mette personale a far rispettare le regole non ne usciremo più”.

La posizione di Atm: «Contingentamento rispettato»

Non si fa attendere la replica di Atm. L’azienda del trasporto pubblico milanese sottolinea a MilanoToday che in quel momento, a Cadorna, era pienamente rispettato il contingentamento previsto dal Dpcm del 7 settembre, che prevede l’aumento di capienza dei mezzi pubblici fino all’80% del normale. Un controllo che, nel metrò di Milano, viene effettuato ai tornelli con il conteggio elettronico, che “blocca” gli accessi al superamento di quella soglia.

Dunque, a Cadorna alle 8.52 di martedì mattina, tutto regolare. Atm sottolinea che, nel caso di un treno appena arrivato in stazione, si può creare un naturale affollamento in banchina tra persone in discesa e in salita, ma evidenzia anche che, dop il Dpcm del 7 settembre, «non si può più parlare di affollamento» perché non è più previsto l’obbligo di distanza di un metro».