Meloni: «Al governo piace il caos, spero che ora Mattarella telefoni a Conte. L’app Immuni? Folle»

«Senza la spinta delle Regioni non si sarebbero aperte molte attività. Le Regioni non hanno solo raccolto le richieste del mondo produttivo. Hanno anche supplito all’assenza di linee guida o protocolli di sicurezza nazionali economicamente compatibili,  facendo valere le loro linee guida condivise». Lo afferma alla “Repubblica” Giorgia Meloni. «Se avessimo atteso il governo, ci saremmo trovati con negozi chiusi e senza risarcimenti o con regole inapplicabili e suicide. La verità è che sono nel caos. Arrivare a poche ore dalle riaperture senza far sapere chi e come possa riaprire è inaccettabile».

Meloni attacca: «I ritardi di Conte sono scandalosi»

«Stiamo aprendo con l’impressione che il virus sia una sorta di geometra, col metro in mano», continua Meloni. Annuncia che i parlamentari manifesteranno in piazza il 2 giugno. «Puntiamo alle elezioni in autunno con le regionali. Chiedevamo protocolli per le imprese anti Covid», dice ancora. «Ci siamo ritrovati con protocolli anti-imprese per il Covid. Il ritardo che il governo Conte ha accumulato è scandaloso. Decreto e ordinanze delle Regioni dovevano essere varati almeno una settimana prima. Bisognava dare a imprenditori e commercianti il tempo di organizzarsi. La verità è che a questo governo piace il caos».

«Non si fanno sentire da settimane»

«Dopo un iniziale dialogo puramente formale con le opposizioni», continua la leader di Fratelli d’Italia, «sono stati cancellati tutti i contatti. I nostri emendamenti al Cura Italia stracciati. E dire che non erano proposte così peregrine, visto che poi alcune sono state inserite nel maxi emendamento del governo. Altro che collaborazione. È calato il silenzio da settimane».

La telefonata di Mattarella

«Nonostante questo, abbiamo votato le variazioni di bilancio», incalza la Meloni. «Ma nessuno pensa di doversi confrontare con noi su come spendere i soldi che abbiamo trovato insieme. Il presidente della Repubblica ci ha telefonato settimane fa per chiederci di collaborare. Appunto, mi auguro che faccia analoga telefonata a Giuseppe Conte».

Meloni dice no al “grande fratello invasivo”

E sulla app Immuni, Meloni afferma: «No, non la scaricherò mai. È stata una follia far gestire uno strumento così sensibile sul piano dei dati e della sicurezza di milioni di italiani a una società privata anziché allo Stato. Non vorrei che con la scusa di difendere la nostra salute, in assenza di una legislazione a tutela, la app si trasformasse in un altro strumento per renderci sudditi. Una sorta di grande fratello sempre più invasivo».