Maxi-operazione contro i Sinti: sequestrate case, auto di lusso e beni per milioni di euro

 

Una grossa operazione della polizia torinese iniziata nella prima mattina di ieri e coordinata dalla squadra mobile, sezione anti-crimine.

A Nichelino e Carmagnola sono state sequestrati beni importanti: automobili di valore, case e mezzi pesanti a un gruppo di famiglie di origine Sinti, una famiglia spesso al centro di cronaca e inchieste giudiziarie.

Sono stati posti sotto sequestro anche conti bancari in Italia e all’estero.

Si tratta di misure di prevenzione per diminuire il potere criminale di pericolosi sodalizi, che hanno a disposizione armi e notevoli possibilità finanziarie – scrive Massimo Numa su La Stampa – “L’operazione si sta svolgendo con oltre 200 poliziotti che – provvedimenti della procura alla mano –

stanno mettendo i sigilli alle proprietà di origine sospetta.

Nel mirino gruppi criminali specializzati nel riciclaggio di denaro, truffe milionarie, traffico di opere d’arte rubate, rapine ai portavalori, sino ad arrivare ai colpi in serie ai danni di persone anziane, solo o indifese.

Tra i beni immobili sotto sequestro numerose ville di ingente valore, società di auto-trasporti. esercizio commerciali, aziende di autotrasporto e numerose automobili, alcune di lusso, spesso intestate a prestanomi.

Secondo le previsioni, la notifica dei provvedimenti di sequestro dovrebbe concludersi nella tarda mattinata con un resoconto concreto dei sequestri effettuati dalla polizia, dopo mesi di approfondite indagini patrimoniali, molto complesse,

perché le intestazioni sono spesso fittizie e hanno costretto gli investigatori anche a rogatorie internazionalizzi perché una parte dei denari frutto di attività comunali era stati dirottati su conti esteri, nei soliti paradisi fiscali.

Un’altra curiosità dell’operazione, riguarda i terreni sequestrati. Alcuni, in origine agricoli, sono diventati poi edificabili aumentando il proprio valore economico.

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Ma nella maggioranza dei casi, si è trattato di effetti di condoni in presenza di case costruite abusivamente e solo dopo messe in regola.

Si stima che quello sequestrato non sia l’intero ammontare del patrimonio accumulato (e investito) in tutti questi decenni di attività.

Ma si ha soprattutto la certezza che rimarranno fuori da questo computo tutti quei valori e quegli averi che le vittime di truffa non hanno mai denunciato per vergogna.