Maxi assembramento vicino al centro sociale: “Qui i migranti continuano a spacciare”

“Se vuoi bene all’Italia rispetta le distanze di sicurezza”. Questo il motto lanciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte poco prima dell’avvio della fase 2 che ha concesso agli italiani qualche piccola libertà dopo il lockdown imposto da inizio marzo.

Le norme da rispettare restano ancora rigide: è assolutamente vietato creare ogni tipo di assembramento al fine di evitare la diffusione del Coronavirus. Evidentemente non è così per coloro che hanno creato una maxi calca al fianco dell’ex fabbricato dell’XM24, lo spazio sociale autogestito sgomberato all’alba del 6 agosto 2019. “La musica è cambiata: ordine, legalità e democratiche ruspe!”, aveva commentato Matteo Salvini riferendosi allo sgombero dell’hub culturale di via Fioravanti a Bologna.

Ma a quanto pare la musica non è affatto cambiata. “Da quando è stato sgombrato il fabbricato dell’XM24 in realtà gli occupanti si sono accampati nell’area verde a fianco di fatto impossessandosene giorno e notte”, denuncia Galeazzo Bignami in esclusiva a ilGiornale.it. Dalle immagini in nostro possesso si possono notare benissimo gli assembramenti che si sono venuti a creare. Il deputato di Fratelli d’Italia ha anche fatto sapere che per tutto il lockdown gli abitanti della zona di via Gobetti hanno dovuto assistere a bivacchi di clandestini che spacciavano impuniti: “Ci sono soprattutto pusher e migranti. E se spacciavano lì è perché lì c’era chi comprava. Ora la situazione è ripresa, ma al fianco del problema sicurezza si aggiunge quello sanitario. Il tutto nel silenzio complice del Comune forte coi deboli e debole coi prepotenti”.

L’ira dei cittadini

Bignami, alla luce dello sconcertante video, si è interrogato: “Tutto a posto? Forse sono ancora i postumi del 25 aprile? O come sempre si multano le famiglie e basta?“. Anche in occasione della Festa della Liberazione erano scoppiate infinite polemiche: i centri sociali hanno scelto di scendere in piazza nonostante ci fosse l’assoluto divieto di assembramento. Da Milano a Roma, passando per Bologna, Napoli e Torino gli antagonisti si sono pure scontrati con le forze di polizia che cercavano di far rispettare le misure di contenimento anti-Coronavirus. Senza dimenticare i cittadini di Malalbergo, costretti ad ascoltare “Bella Ciao” grazie al via vai di un’auto – probabilmente usata dagli operai del Comune – con gli altoparlanti sul tetto.

Sui social non sono mancate le reazioni furiose da parte dei cittadini, che lamentano di essere presi in giro e di appartenere a una categoria di serie B: “Noi che siamo chiusi in casa siamo dei cretini? Adesso basta!“; “Sono di sinistra…loro possono“; “Cantano Bella Ciao, per loro ovviamente va tutto bene“; “Se il Covid-19 sente cantare Bella Ciao, passa oltre….“. E un utente ha annunciato: “Conserverò questo video nel caso qualcuno provi a multarmi nel mio giardino insieme a qualche amico. Ma la legge non dovrebbe essere uguale per tutti?“.