Matteo Bassetti, tsunami sul governo: “Italiani vessati e sfiniti”, ecco come ci tengono prigionieri

Matteo Bassetti è un fiume in piena. Quando si parla della gestione del Covid da parte del governo, l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova non ci va affatto per il sottile. Ed ecco che, dopo lo sfogo in collegamento ad Agorà, arriva quello su Facebook. “Le nuove regole di Dad, quarantene e mascherine sono ancora più difficili da comprendersi delle precedenti. Un segnale ancora troppo timido”.

Per Bassetti si poteva e si doveva fare di più per consentire agli italiani di tornare a vivere in sicurezza. Il riferimento è ovvio: l’esperto critica quanto deciso dall’ultimo Consiglio dei ministri. Da oggi infatti la quarantena deve passare da 10 a 5 giorni per i ragazzi che risultano avere avuto un contatto stretto con un positivo ma non sono vaccinati. Invece chi ha completato il ciclo vaccinale o è guarito da meno di 4 mesi non deve fare la quarantena. Diverso discorso per le scuole materne, dove le classi saranno chiuse non più al primo caso di contagio ma al quinto.

Regole che non bastano per dare un segnale di ripartenza. “Inutile dire – conclude Bassetti – dovete convivere e tornare a fare quello che facevate, mantenendo queste regole cervellotiche e anacronistiche. Il cittadino va educato e aiutato a come difendersi dalla malattie infettive, non vessato e sfinito da obblighi anacronistici. Come sempre tante parole…”. Poco prima, nel salotto di Rai 3 da Luisella Costamagna. Bassetti se l’era presa con il “tamponficio Italia” che “non è servito assolutamente a niente”. E a dimostrazione un report che mostra che per ogni positivo c’è un mese di assenza dal lavoro.