Mascherine obbligatorie, Speranza sbugiardato dal Sottosegretario! È caos nel governo: l’interrogativo è sempre il solito. Chi protegge il parassita che vale nei sondaggi l’1%?

Il ministro alla Salute,  Roberto Speranza è di nuovo sulla graticola per le mascherine. Il ministro tine dritta la barra e non accenna a concedere deroghe per chi deve indossare al chiuso il dispositivo. E così il sottosegretario all’Istruzione lo incalza in vista degli esami di maturità che a breve si svolgeranno in tutte le scuole italiane. Il caldo, la tensione potrebbero giocare brutti scherzi agli studenti e di fatto viene chiesto a gran voce di dispensare chi deve sostenere l’esame dalla mascherina. “Mi auguro che almeno l’esame di maturità possa svolgersi senza l’obbligo delle mascherine: tra fine giugno e inizio luglio le alte temperature renderebbero davvero difficile la situazione tanto per gli studenti quanto per gli insegnanti. I protocolli attualmente in vigore scadono esattamente tra un mese e non avrebbe senso riproporli anche successivamente: sarebbe una decisione esclusivamente politica, senza basi scientifiche”, spiega Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic QUI

Poi mette nel mirino proprio il ministro alla Salute Roberto Speranza: “Ho più volte sollecitato il ministro Speranza a togliere l’obbligo già da subito, come caldeggiato anche da tanti medici e ricercatori più che autorevoli. I dati sui contagi sono incoraggianti e soprattutto nel Mezzogiorno il caldo inizia a farsi sentire in modo pesante: mi sono arrivate tante segnalazioni di docenti e ragazzi che faticano tremendamente a stare in classe con la mascherina -prosegue Sasso- Stando seduti al banco o quando si viene interrogati e c’è il giusto distanziamento facciamo respirare i nostri studenti e i nostri insegnanti, che in questi due anni si sono dimostrati sempre responsabili. Almeno stavolta spero prevalga il buon senso e non l’ideologia”.

Speranza però su questo punto non vuole cedere e si rimette alle “decisioni della scienza”. Ma di fatto sostenere un esame con 40 gradi, al chiuso e con una mascherina potrebbe mettere seriamente a rischio la performance dei singoli studenti. Insomma l’evidenza ora sembra sbugiardare il ministro. Ma lui non molla…