MARTINA PATTI, ECCO LE FOTO DI COME È STATA TROVATA LA SUA ABITAZIONE

Ha sconvolto tutta l’Italia l’omicidio della piccola Elena Del Pozzo, la bimba che avrebbe compiuto 5 anni il prossimo 12 luglio, uccisa con 11 coltellate dalla madre reo confessa Martina Patti.

Una morte atroce quella bimba, che è andata incontro alla morte, per mano di chi le ha dato la vita, incuriosita, come molti suoi coetanei, da quel posto che non aveva mai visto e in cui la madre giocava da piccola.

Così, prelevata con un’ora d’anticipo dall’asilo, ha consumato il suo budino mentre guardava i cartoni per poi riuscire, solo 20 minuti dopo, a bordo della Fiat 500, con sua madre. L’ultimo frame, immortalato dalla telecamere di videosorveglianza nei pressi della villetta di via Euclide, ci fa vedere Elena viva.

Dopo quel passaggio ce ne sarà un altro, quello della Patti, senza la figlia Elena. Questo perché l’ha già uccisa e sepolta nel terreno incolto di Mascalucia. Il corpo della piccola martire giace a pochi metri dall’abitazione in cui abitava.

Poi la confessione e la reclusione. La Patti ha ammesso il figlicidio, non sa spiegare il movente ed ora è rinchiusa in una cella del carcere di Piazza Lanza, sorvegliata a vista. Si teme possa compiere gesti estremi o che altre detenute possano aggredirla. Su di lei pendono accuse gravissime: omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere.

E il gip, nelle 15 pagine di conferma dell’arresto, ha sottolineato la sua pericolosità, la possibilità che possa fuggire, inquinare le prove, reiterare il reato. Intanto, dal lavoro degli inquirenti, continuano ad emergere dettagli sconvolgenti. Nell’ultima puntata di Quarto Grado, programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, si è parlato a lungo del delitto di Mascalucia e sono state mandate in onda foto inedite della villetta in cui la Patti viveva con sua figlia Elena .

Il criminologo Massimo Picozzi, che ha dalla sua tantissimi anni d’esperienza e professionalità, è rimasto colpito dall’ordine maniacale in cui erano tutti gli oggetti., dichiarando: “C’erano suppellettili messi via ancora sporchi, come se qualcosa scattasse nella mente di queste persone come se volessero isolarsi e prendere le distanze”.

Martina Patti ha anche confessato che, dopo aver ucciso in quel campo a pochi metri da casa la figlia e averne occultato il suo corpicino, è ritornata a casa tornata a casa e si è fatta una doccia. Un racconto, quello della doccia post delitto che non ha potuto non suscitare una reazione del criminologo.

Su questo aspetto ha detto: “In realtà questa donna premedita il delitto, ma non è una criminale professionista. Tutto il suo pensiero è concentrato sull’eliminazione di quella che evidentemente non era più sua figlia, era un oggetto, come purtroppo spesso accade”. 

Ricordiamo che la villetta è stata sottoposta a sopralluogo da parte dei Ris dei carabinieri che hanno rilevato tracce ematiche da riporto, tracce di sangue su un vestito della Patti, sequestrato per essere sottoposto ad ulteriori esami, oltre che nel bagno, ed hanno portato via dei coltelli da cucina per verificarne la compatibilità con i tagli riportati dalla piccola Elena sul suo corpicino. Ora sappiamo che in quella villetta la piccola non è stata uccisa ma molti altri dubbi dovranno essere ancora chiariti perché, ad oggi, sono un giallo.