MARTINA PATTI, È SUCCESSO IN CELLA: ITALIA CON IL FIATO SOSPESO

Il caso della piccola Elena Del Pozzo ha sconvolto l’Italia; un intero Paese chiede giustizia e verità per questa bambina che avrebbe compiuto 5 anni il 12 luglio ma che quel compleanno lo festeggerà tra gli angeli del Paradiso. Una fine atroce, la sua, per molti aspetti ancora avvolta da una nube di mistero, dato che è da accertare il movente, l’eventuale complicità di qualcuno nell’occultamento del suo corpicino, oltre al luogo in cui il figlicidio è stato commesso (se nell’abitazione o nel terreno incolto dove il cadavere è stato ritrovato).

Di Elena ci rimane il filmato delle telecamere di videosorveglianza dell’asilo, quello che fa venire i brividi se si pensa che, poche ore dopo, quella stessa madre che la bimba non vedeva l’ora di abbracciare, correndole incontro, l’avrebbe accoltellata a morte. Elena, con tutta la sua allegria, ha salutato i suoi amichetti e le insegnanti, chiudendo un’altra giornata scolastica con la spensieratezza, l’energia, l’amore per la vita tipica dei bimbi, ma soprattutto con l’innocenza, ignara di andare incontro ad un atroce destino.

Ma con la prematura scomparsa della bambina, c’è chi, ora, non sa cosa raccontare ai suoi amichetti. La maestra Veronica Piazza deve trovare le parole per spiegare l’accaduto. Distrutta dal dolore, intervistata dai giornalisti, non è riuscita a trattenere le lacrime, avendo conservato l’ultimo disegno che la piccola aveva fatto in occasione della Festa della mamma, per la mamma che l’avrebbe uccisa e che ora è in carcere.

Mostrando quel disegno, la maestra Piazza ha dichiarato: “Vi pare il disegno di una bambina che mostra una situazione di disagio o sofferenza? Dietro quei colori c’è una bambina solare e felice, come era lei”. Non c’era nessun segnale premonitore nemmeno nei modi di fare di Martina Patti.

Almeno apparentemente la Patti si mostrava come una splendida mamma, mentre ora gli inquirenti si sono fatti carico di un compito difficilissimo: ricostruire cosa sia accaduto e perché sia accaduto. Il capitano Salvatore Mancuso, dei carabinieri di Catania, ha detto che restano da chiarire alcuni punti: il luogo del delitto e l’eventuale responsabilità di altre persone nell’omicidio o nell’occultamento del cadavere.

Ricordiamo che la giovane madre ha dichiarato di aver agito da sola e di aver ucciso la figlia proprio nel campo incolto dove l’ha fatta ritrovare. Ovviamente questo è da verificare, anche perché si tratta di un delitto commesso in pieno giorno. Nessuno si è accorto di nulla? Nessuno ha visto strani movimenti? Ecco che le domande diventano ancora di più di quelle che ci aspetteremmo.

Gli zii di Martina, che abitano al piano di sotto rispetto al suo appartamento, nel quale la scientifica deve verificare la presenza di tracce di sangue, compatibili con la piccola Elena, hanno spiegato che quel pomeriggio loro non erano in casa, dicendo: “Noi usciamo presto la mattina e rientriamo tardi nel pomeriggio”, quindi è escluso che loro possano aver visto o sentito qualcosa di anomalo, non essendoci.

Intanto Martina Patti, reo-confessa dell’omicidio della figlia Elena, ha passato la prima notte in cella nell’istituto femminile di piazza Lanza a Catania. La donna è sotto stretta osservazione delle forze dell’ordine, in isolamento, sorvegliata 24 ore su 24. Gli inquirenti temono che possa compiere gesti estremi. A breve la donna incontrerà il suo legale, Gabriele Celesti, che abbiamo sentito anche nella puntata di ieri sera di Chi l’ha visto.

Celesti è stato vittima di pesanti accuse e minacce sui social, in merito alla sua tesi difensiva. L’avvocato, infatti, ha categoricamente smentito che la sua assistita sia una donna fredda e lo ha fatto con queste parole: “Piuttosto l’ho vista scossa, stanca, provata. Il suo è stato un interrogatorio drammatico. Ci sono state tante interruzioni, durante le quali ha pianto”.

Dall’analisi del cellulare della Patti potrebbero emergere dei risvolti molto importanti, forse risolutivi del caso che ha letteralmente sconvolto l’Italia e che tanto di ricorda quello di Veronica Panarello. David Stival, ex marito della donna, ancora si chiede il perché abbia ucciso il suo Lorys, di soli 8 anni. Presto la mamma killer di Mascalucia verrà sottoposta a visita psichiatrica, come precisato dall’avvocato Celesti nella puntata di ieri sera di Chi l’ha visto.