Mancati versamenti all’Inps: indagati i familiari di Giuseppe Conte, rischiano da 6 mesi a 2 anni di carcere

 

Di Franco Bechis – C’è una inchiesta della procura di Roma sui bilanci del gruppo guidato da Cesare Paladino, il suocero di Giuseppe Conte, papà di Olivia, la compagna del premier. L’indagine ha il numero di registro 34401/20 e le ipotesi di reato sono quelle previste dalla legge 74 del 2000, a iniziare da quelle contenute nell’articolo 10 bis, sull’omesso versamento di ritenute dovute e certificate. Il reato ipotizzato è ai danni dell’Inps, a cui non sarebbero stati versati né in tempo né in ritardo contenuto i versamenti dovuti per i dipendenti di alcune società. Al centro dell’inchiesta c’è l’Immobiliare di Roma splendido srl di cui oggi è amministratore unico proprio il suocero del premier. È la società che oltre a numerosi altri cespiti è proprietaria anche delle mura dell’Hotel Plaza, il cinque stelle gestito dalla stessa famiglia Paladino attraverso una altra società controllata.

L’indagine della procura ha ad oggetto proprio i debiti con l’Inps riportati nel piano di risanamento del gruppo sottoposto dai Paladino al principale creditore bancario, Unicredit, per ottenere quello sconto da 15,5 a 4,5 milioni di euro svelato l’altro giorno proprio da Il Tempo. In quel documento si ipotizzava una rateizzazione del dovuto all’Inps in sei anni a partire dal 2021 per 871.307 euro complessivi. Cifra minore rispetto ad altri debiti tributari, ma non versare i contributi all’Inps fa scattare il reato penale (con pena possibile compresa fra 6 mesi e due anni) al di sopra dell’omissione di 150 mila euro da versare. Ed è quel che contesta la procura agli amministratori del gruppo. Conferma attraverso il suo avvocato di avere ricevuto la notizia dell’indagine con la richiesta di elezione di domicilio il cognato del premier Shawn Jhon Shadow, figlio di primo letto di Ewa Aulin, la mamma della fidanzata del premier e dell’altra sorella Cristiana. Shawn Jhon infatti era stato amministratore dell’Immobiliare splendido fino al 2017, in un periodo in cui quella immobiliare aveva assunto la forma giuridica della sas. Ma l’indagine riguarda anche il bilancio di quell’anno e sicuramente quello dell’anno successivo.

Al momento nella Immobiliare Roma Splendido risulta ancora un debito residuo con Inps di 50.380 euro relativi al 2017, di 163.380 euro relativi al 2018 e di 171.542,99 euro relativi all’anno 2019, oltre a quelli in essere del 2020. Il suocero di Conte per altro era stato messo sull’avviso dal sindaco e revisore unico, Barbara Piconi, nella sua relazione pubblicata in calce al bilancio 2018 dell’immobiliare, avvertendo «che la situazione debitoria verso il fisco potrebbe attenuarsi nel caso di conclusione positiva e dunque con il pagamento dell’ultima rata prevista nel piano delle adesioni alle cd “rottamazione bis e ter” ma ciò non toglie la responsabilità penale connessa alle soglie di punibilità che la scrivente ha rammentato all’amministratore nel corso delle verifiche trimestrali esortandolo ad adempiere entro i termini prestabiliti».

Non bastava quindi aderire alle rottamazioni, anche a quelle varate dal governo Conte, per cancellare la responsabilità penale dei mancati versamenti. E ora i nodi vengono al pettine davanti alla procura di Roma, che a questo punto ha acceso un faro su tutto il gruppo.
Nonostante i mancati versamenti all’Inps dei contributi dovuti la società, come svelato da Il Tempo, ha chiesto ed ottenuto all’istituto di previdenza l’accesso alla cassa integrazione Covid per i nove dipendenti, fra cui figurano la figlia di Paladino, Cristiana e appunto Shawn Jhon Shadow. Proprio lui ci ha tenuto a fare sapere con la lettera del suo legale Angelo di Silvio che pubblichiamo integrale di avere ricevuto effettivamente la cassa Covid, per altro pagata con grande ritardo come sanno bene tutti i dipendenti italiani (il 18 gennaio sono stati accreditati 851,95 euro relativi al periodo 22 giugno-18 luglio e certo non è un record di tempestività). Il fratellastro della fidanzata di Conte ci tiene però a fare sapere di non essere affatto un riccone, perché quello stipendio ora ridotto a cassa Covid è la sua unica entrata, e il trattamento ricevuto in famiglia non è quello di chi ritiene che i figli siano tutti uguali. Da quel che viene scritto sembra che non si vada così d’amore e d’accordo in quella famiglia. E c’è da aspettarsi che la saga familiare non finisca affatto qui. Ma prima bisogna affrontare la procura di Roma.

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