Mancano camici, i medici usano i sacchi di plastica

Non solo mascherine. Ora cominciano a scarseggiare anche i camici. E così all’ospedale Parini di Aosta i medici e gli infermieri del reparto Covid hanno iniziato a utilizzare i sacchi di plastica.

“Mancano i camici – ha spiegato il direttore sanitario dell’Usl della Valle d’Aosta, Pier Eugenio Nebiolo -. Se qualcuno è disponibile a costruirli da qualche parte noi siamo interessati a prenderli. Ci stiamo ingegnando per riuscire a proteggere i nostri operatori, ci stiamo lavorando sopra, è una criticità. Pensiamo ai nostri operatori che lavorano a contatto con questi malati e quindi dobbiamo proteggerli, altrimenti diventa poi difficile curare i pazienti”. Quella dei camici, ha continuato Nebiolo, “in questo momento è una carenza significativa perché le mascherine è più facile recuperarle e costruirle, i camici un po’ meno”. “La Protezione civile sta distribuendo, a livello nazionale, DPI utili ma purtroppo in misura ancora non sufficiente a coprire il fabbisogno della nostra Regione – ha affermato Angelo Michele Pescarmona, commissario Usl – e i DPI attualmente a disposizione dei nostri magazzini e delle strutture che si occupano dell’approvvigionamento sono in via di esaurimento, nonostante le generose donazioni in termini di presidi e di risorse”.

Nel frattempo il numero dei contagi nella piccola Regione continua a salire. Secondo gli ultimi dati riferiti dalle autorità, i soggetti positivi sono al momento 296, 11 le vittime in totale. Tra il numero di contagiati, 75 sono in ospedale, 15 dei quali in rianimazione, e 221 a domicilio. Oltre 2mila (2.328) le persone in isolamento. Numeri elevati per una regione come la Valle d’Aosta che ora si trova ad affrontare anche l’emergenza legata alla mancanza di mascherine e camici.

I medici hanno così iniziato a usare sacchi di plastica, ma dalla direzione sanitaria della Regione hanno precisato che non si tratta di sacchetti per l’immondizia. “Il personale sanitario operativo del reparto Covid-19 dell’ospedale Parini di Aosta, a causa dell’insufficienza dei camici in dotazione – hanno spiegato, come riporta l’Ansa -, utilizza camici in uso in ambiente veterinario. Si tratta di DPI diversi da quelli impiegati normalmente in ospedale ma in grado comunque di garantire un adeguato livello di protezione individuale”. L’Usl ha lanciato quindi un appello aziende e privati per recuperare i dispositivi di protezione necessari. L’uso dei sacchi è una “misura è resa necessaria e, ci si augura, limitata al tempo utile al reperimento dei DPI adeguati”.