MAMMA VIENE SVEGLIATA DALLE GRIDA DISPERATE DELLA BIMBA DI SOLE 7 SETTIMANE

Soprattutto chi è alle prese con la sua prima esperienza da mamma, è spesso pervasa dall’ansia di monitorare costantemente il proprio scricciolo, vedendolo così piccolo e indifeso, per paura che possa succedergli qualcosa.

C’è chi trascorre la maggior parte della giornata a tenere sotto controllo il suo bebè, nel tentativo di cogliere ogni piccolo segnale e chi ha la fortuna di non essere così premurosa, vivendosi l’esperienza della maternità in modo più tranquillo.

Complici anche i casi di cronaca che riguardano piccoli morti in culla, rimasti soffocati etc, logico che, soprattutto se si è alle prime armi, si è maggiormente apprensive.

Il solo pensiero di sentire il proprio piccolo piangere, ci far star male, eppure le colichette sono tra le principali cause del pianto di un bimbo, assieme al sonno, alla fame.

Ma quello che è accaduto ad una giovane mamma residente in Regno Unito ha attirato l’attenzione dei tabloid, diffondendosi rapidamente per il web, poiché invita alla riflessione. Vediamo meglio cosa è successo.

Reanne Davis, questo il nome della neomamma protagonista dell’incredibile storia che sto per raccontarvi, ha deciso di mettere nero su bianco quello che le è capitato, intervistata dal giornale Metro. Mentre dormiva, a notte inoltrata di un sabato come tanti, è stata svegliata, tutto ad un tratto, dalle urla ingestibili della figlioletta Elizabeth, di sole 7 settimane. Pensando che avesse fame e che quindi fosse staccata la fatidica ora della poppata, appuntamento notturno di molti neonati, l’ha attaccata al seno ma il gesto non ha sortito l’effetto sperato, poiché non era quello il motivo del suo pianto straziante.

Di solito se non hanno fame, i neonati piangono perché hanno fatto cacca.  Così Reanne ha pensato che volesse essere cambiata ma, proprio nel toglierle il pannolino, si è trovata difronte una situazione bruttissima: la cute della sua bambina era fortemente infiammata, al punto che stava spellando. Una scena terribile, tra le urla implacabili della piccola Elizabeth. Questo il racconto rilasciato dalla donna al giornale: “La stavo asciugando molto delicatamente con una salvietta bagnata e un batuffolo di cotone bagnato, ma la sua pelle si stava staccando e ovviamente le stavo provocando dolore, così mi sono fermata. Ho sempre usato i pannolini di marca, ma il pomeriggio precedente, avevo fretta, era al discount e ho deciso di provare i pannolini della loro marca.”

Sotto choc, è riuscita a portare la figlioletta al pronto soccorso e qui i medici le hanno subito chiarito la causa di quel pianto che, in nessun modo, è riuscita a calmare. Il pannolino acquistato al discount aveva provocato alla neonata un’ustione chimica gravissima e, per curarla, è stato necessario somministrarle antibiotici e crema steroidea da applicare sulla zona interessata dall’eruzione che le ha provocato un dolore immane. Va precisato che la “colpa” non è da attribuire all’azienda che ha prodotto i pannolini, trattandosi di un’azienda molto apprezzata da tantissime mamme, ma dell’allergia verso il materiale utilizzato, sviluppata dalla piccola Elizabeth.

A conferma del fatto che si sia trattato di un caso e non di prodotti scadenti, vi è l’opposizione di tantissime dinnanzi alla richiesta, avanzata da Reanne, di togliere dal commercio proprio i pannolini in questione (quelli a cui la figlia è allergica). Si è trattato di un caso di eritema da pannolino che è molto comune nei neonati. Per evitarne l’insorgenza è utile osservare alcune indicazioni fornite dai pediatri. Manifestandosi con forti arrossamenti e irritazioni nell’area delicatissima del sederino, è sempre consigliato cambiare spesso il pannetto, utilizzando detergenti specifici per neonati o sapone neutro.

Meglio evitare le salviettine monouso. Ricordatevi che l’umidità favorisce questo tipo di problemi, per cui oltre al cambio frequente dei pannolini, occorre non stringerli troppo, utilizzando creme lenitive e protettive specifiche. Per ogni dubbio, rivolgersi al pediatra è d’obbligo, specie al persistere della sintomatologia. Nel caso della piccola Elizabeth, la mamma non si era accorta che la figlioletta aveva fatto cacca da 2 ore, durante la notte, quindi il pannolino era sporco da un sacco di tempo.