“Mamma furto” era la rom più impunita d’Italia, fino a ieri: deve scontare 30 anni

A Venezia, nel 2018, aggredì l’inviato delle Iene che la riprendeva in un servizio sui furti a turisti e residenti. Negli ultimi anni “Mamma furto” è stata arrestata più di venti volte per borseggi, droga e reati contro l’amministrazione della giustizia tra Roma e Milano, diventando appunto «famosa», il 24 ottobre 2018, per aver assalito il giornalista delle Iene che che a Venezia documentava la pratica dei borseggi. L’ultimo provvedimento emesso lo scorso 29 maggio dal Tribunale di Milanonn le lascia scampo. La donna bosniaca si è nascosta con i suoi figli in un appartamento a Torvaianica. È stata rintracciata proprio mentre era in azione sul lungomare.

La ladra bosniaca l’aveva sempre fatta franca

L’astuta signora bosniaca si faceva trovare sempre incinta al momento dell’arresto o della condanna. Madre di nove figli, non aveva alcuna intenzione di fermare le sue gravidanze, che le hanno sempre fatto da salvacondotto. In questa maniera riusciva a non finire in carcere e continuare imperterrita la sua carriera criminale. Arrestata negli anni più di venti volte e sempre rilasciata perché incinta, questa volta non è riuscita a evitare il carcere di Rebibbia, dove adesso per un cumulo di 12 sentenze dovrà scontare ben 30 anni di reclusione. Negli anni la donna, soprannominata “mamma furto”, si sarebbe resa colpevole di una serie di furti, borseggi, reati di spaccio e contro l’amministrazione della giustizia.

Mamma furto e le Iene

Nicolò De Devitiis l’aveva incontrata a Venezia nell’ottobre 2018, mentre era “in servizio” su alcuni vaporetti in cerca dei turisti a cui sottrarre beni e valori. Raggiunta dalla Iena su un treno dove aveva tentato di salire per nascondersi aveva aggredito il nostro inviato tra calci alla telecamera, schiaffi e sputi a tutta la nostra troupe. E alla fine, spalleggiata da un’altra complice, aveva minacciato di lanciarci contro dei pesanti sassi. «Tanto non farò un giorno di galera, sono incinta, come tutte le altre volte», aveva dichiarato sprezzante ai carabinieri che l’avevano presa alla Stazione Termini dopo l’ennesimo borseggio. Fino a ieri. Stavolta nessuna dolce attesa. Ad attenderla sono solo le porte del carcere.