“Ma lei vive su Marte?”: ristoratori imbufaliti travolgono il grillino Giarrusso in diretta tv (video)

 

Monta la protesta dei ristoratori per l’effetto Dcpm e la stretta sulle chiusure. Ne abbiamo avuto una prova serrata durante la trasmissione di Myrta Merlino “L’Aria che tira”. Lei dove vive? Su Marte?“. Un ristoratore imbufalito nn si tiene, tanto è la rabbia per delle misure che inguaiano il settore. In collegamento travolge letteralmente Dino Giarrusso, esponente del Movimento 5 Stelle che ha l’indelicatezza in un momento complicato, di difende a tutto campo l’operato del governo sull’emergenza coronavirus: dal Dpcm ai sussidi economici. Che non arrivano.

Ristoratori, un’altra mazzata

Infatti il ristoratore replica: “Giarrusso ha elencato tutta una serie di misure che hanno aiutato i ristoratori e i baristi. Il blocco dei licenziamenti dov’è? I famosi 25mila euro sono arrivati a pochissimi. Gli altri sono stati segnalati alla Crif. I 600 euro fanno ridere perché dopo due giorni ce li avete ritolti e c’è chi col reddito di cittadinanza sta sul divano e ci prende in giro. Fatemi capire qual è l’aiuto che ci sta dando il governo se non mettere paura alla gente”. Balbetta Giarrusso: “Questa è propaganda“. Gelo in studio, sotto lo sguardo imbarazzato della conduttrice. “Chi vive in quei palazzi vive su un altro pianeta”, è la conclusione dei ristoratori in piazza a Roma. Momenti di tensione. Il ragionamento di Giarrusso ha fatto innervosire anche Guido Crosetto, in studio a commentare gli effetti del Dcpm.

“Un milione di perdite al giorno per i locali romani”

La chiusura anticipata di bar e ristoranti con il nuovo ecreto per contenere i contagi da Covid “è un’ulteriore mazzata”. A sottolinearlo, infatti, in concomitanza con il collegamento durante la trasmissione è  direttore di Fipe-Confcommercio Roma, Luciano Sbraga. Che,  che conti alla mano, stima “un milione di perdite al giorno per i locali romani. Un valore che, va specificato, non tiene conto della perdita di ricavi dovuta al divieto di consumo in piedi dalle 21 fino alle 24, orario di chiusura. Da ricordare che ci sono locali che non hanno tavoli e quindi per alcuni è impossibile una riorganizzazione”. Ed è facilmente intuibile “che dovranno sospendere l’attività alle 21”.

 

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