LUTTO IN ITALIA, IL NOTO GIORNALISTA È SCOMPARSO ALL’IMPROVVISO

Un grave lutto ha colpito in queste ore il mondo dell’informazione. Un lutto a cui tutti ancora stentano a credere e che ha lasciato un vuoto enorme tra amici, famigliari e colleghi. Tutto sarebbe accaduto all’improvviso. Stamane i famigliari del noto giornalista si sono preoccupati in quanto non ricevevano alcuna risposta dal loro caro, per cui si sono recati nella sua abitazione di Roma per vedere che cosa fosse accaduto al famigliare. E qui la macabra scoperta.

Stefano Vespa, fratello del noto giornalista Bruno Vespa, è stato trovato infatti senza vita in casa dai suoi famigliari, che hanno immediatamente avvisato il 118. I sanitari si sono recati immediatamente sul posto segnalato, ma per Vespa pare non ci fosse ormai più nulla da fare. Non sono note esattamente le cause del decesso, ma pare si sia trattato di un malore improvviso, precisamente un arresto cardiaco. Stefano era molto nel mondo dell’informazione.

UNA GRANDE CARRIERA

Così come il fratello, uno dei più grandi giornalisti italiani, Bruno appunto, Stefano aveva deciso di seguire proprio la carriera del giornalismo. Tra le firme più apprezzate de “Il Tempo”, Stefano è rimasto con il giornale in questione per 23 anni. Nel 2003 è passato invece al giornale Panorama, dove divenne capo della redazione romana.

Dopo 12 anni di attività lasciò anche questa rivista e negli ultimi anni si era dedicato al giornalismo online. Stefano Vespa ha sempre seguito la sua passione. Tra i temi trattati nei suoi articoli ci sono politica e cronaca, ma anche temi riguardanti la difesa e la sicurezza. Insomma una figura poliedrica e che mancherà tanto al nostro giornalismo.

“L’ultimo scambio di messaggi con Stefano è di pochi giorni fa” – così ha ricordato il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè. “Nonostante l’eta’ e l’esperienza il suo approccio era sempre quello del cronista: scrupoloso, attento al dettaglio. Era precisissimo, Stefano. La notizia della sua scomparsa mi raggela e rimanda la memoria al tempo in cui conobbi quel cronista prima di ritrovarlo a Panorama durante la mia direzione nella quale lo volli capo della redazione romana. Stefano era un gentiluomo nei modi e un galantuomo nella professione” – così ha poi concluso Mulè.