Lunedì telefono a Putin. Trump, momento cruciale diplomatico
La guerra in Ucraina continua a infuriare, con la Russia che intensifica l’offensiva militare e la diplomazia che arranca in un terreno minato di posizioni inconciliabili. L’ultimo episodio di questa drammatica saga è l’attacco senza precedenti con droni, che ha stabilito un nuovo record per l’impiego di armi aeree, mentre l’attesa per un possibile intervento diplomatico dell’ex presidente americano Donald Trump cresce.
Record di Droni e Distruzioni:
Nella notte scorsa, le forze armate russe hanno lanciato un’impressionante ondata di droni, ben 273, superando il precedente record stabilito il 23 febbraio. L’attacco, che ha colpito diverse regioni del paese, tra cui Kiev, Donetsk e Dnipropetrovsk, ha impiegato una varietà di droni, inclusi i temuti Shahed di fabbricazione iraniana, noti per la loro capacità di colpire con precisione. Secondo l’Aeronautica militare ucraina, 88 droni sono stati abbattuti, mentre altri 128 sono precipitati in aree disabitate, presumibilmente come droni-esca.
Trump alla Prova del Dialogo:
In questo clima di crescente tensione, l’attenzione si sposta ora sul possibile ruolo di Donald Trump. L’ex presidente degli Stati Uniti ha annunciato che domani, lunedì 19 maggio, parlerà telefonicamente con Vladimir Putin per discutere un possibile cessate il fuoco. Trump ha dichiarato di sperare che la giornata sia “decisiva” e ha anticipato che, dopo la conversazione con Putin, contatterà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e diversi leader della NATO. Trump ha sottolineato la necessità di porre fine a una guerra che, secondo le sue stime, starebbe causando la morte di circa cinquemila soldati ogni settimana.
Stallo Diplomatico e Richieste Irrealistiche:
L’annunciata telefonata avviene in un contesto estremamente delicato. Il primo round di negoziati di pace tra delegazioni russe e ucraine, tenutosi a Istanbul, si è concluso senza risultati concreti. Nonostante le buone intenzioni iniziali, le posizioni sono rimaste distanti. L’unico risultato tangibile è stato uno scambio di prigionieri.
La Russia, rappresentata da Vladimir Putin, continua a mostrare una linea intransigente, avanzando richieste che l’Ucraina considera inaccettabili: l’annessione della Crimea, del Donbass, di Zaporizhzhia e di Kherson, l’impegno di neutralità militare da parte dell’Ucraina e l’esclusione di ogni futura adesione a NATO o Unione Europea. Queste condizioni sono considerate una capitolazione completa da Kiev, che teme che accettarle significherebbe rinunciare alla propria sovranità e integrità territoriale.
Europa Divisa e Aspettative Miste:
Le reazioni in Europa sono state variegate. Mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso fiducia nella capacità di Trump di affrontare la linea dura del Cremlino, le sue parole sembrano più un auspicio che una previsione concreta. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha dichiarato che la Russia presenterà presto una lista di precondizioni per avviare un cessate il fuoco, ma ha aggiunto che è ancora troppo presto per divulgarne i dettagli.
Trump, la Carta (Forse) Decisiva?
Molti analisti internazionali ritengono che Donald Trump potrebbe essere l’unico interlocutore occidentale che Putin considera seriamente, per ragioni sia politiche che personali. Tuttavia, resta da vedere se l’annunciata telefonata sarà in grado di cambiare l’attuale status quo. Peskov ha lasciato intendere che nulla è ancora certo, sottolineando che solo il tempo dirà se la conversazione sarà utile.
Un Futuro Incerto:
La situazione in Ucraina rimane estremamente instabile. L’attacco con droni è l’ennesima dimostrazione della volontà della Russia di continuare l’offensiva militare, mentre sul fronte diplomatico ogni passo avanti sembra subito vanificato da richieste irrealistiche o posizioni inconciliabili. Il colloquio tra Trump e Putin potrebbe rappresentare un momento cruciale per la guerra in Ucraina.