L’Onu a gamba tesa su Salvini: “Ritiri le circolari anti-Ong”

L’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani ha scritto una lettera al governo italiano in cui critica le direttive emanate dal ministero dell’Interno per vietare l’accesso delle navi Ong ai porti italiani.

E non solo. Secondo la missiva indirizzata al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, “la direttiva può incidere in maniera grave sui diritti dei migranti, compresi i richiedenti asilo e le vittime – o potenziali – della tratta” e l’Onu critica anche la bozza del decreto sicurezza bis, approdato ieri in pre-consiglio dei ministri per un primo esame.

“Abbiamo appreso che con una lettera inviata al governo italiano da parte dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani si condannano le direttive alle forze di polizia e alla Difesa del ministro dell’Interno Matteo Salvini per vigilare contro l’attività della nave Mare Jonio, che rappresentano un altro tentativo politico di criminalizzare le operazioni di ricerca e salvataggio svolte in tutti questi anni dalle organizzazioni della società civile nel Mediterraneo. Oltre a intensificare ulteriormente il clima di ostilità e xenofobia nei confronti dei migranti”, scrive in una nota Mediterranea Saving Humans. “Il governo italiano, insomma, sta violando i diritti umani, dicono le Nazioni Unite. Ora c’è un’unica strada percorribile per confermare le ragioni del diritto e dell’umanità: revocare le direttive del Viminale, rispettare le convenzioni internazionali. La solidarietà non può essere un reato”.

“La direttiva di marzo – si legge nella lettera – è una seria minaccia ai diritti dei migranti, inclusi i richiedenti asilo e le persone vittime di tortura, sequestri, detenzioni illegali. Ci sono ragionevoli elementi per ritenere che sia stata emanata per colpire direttamente la Mare Jonio, vietandole l’accesso alle acque e ai porti italiani. Nella direttiva del 15 aprile la si accusa esplicitamente di favorire l’immigrazione clandestina. Siamo profondamente preoccupati per queste direttive, che non sono basate su alcuna sentenza della competente autorità giuridica”.