LILIANA SEGRE, L’ANNUNCIO È ARRIVATO POCO FA. NON CI SONO PAROLE PER DESCRIVERE IL DOLORE E LO SDEGNO DEGLI ITALIANI

Liliana Segre è intervenuta lo scorso 5 settembre in occasione dell’apertura dell’anno scolastico di Rondine Cittadella della Pace, un’organizzazione internazionale impegnata nella promozione del dialogo e nella risoluzione del conflitto. Oltre alla senatrice, tra i partecipanti a questo evento figuravano 8 ex superstiti ebrei che hanno voluto condividere il ricordo drammatico di quella fase storica terribile per il nostro Paese.

In tale occasione, la superstite di Auschwitz ha commosso tutti ricordando un episodio in particolare, di quando era bambina e frequentava la scuola elementare. Da un giorno all’altro si ritrovò ad essere considerata diversa dalle sue compagne, dovendo subire la tristezza e l’umiliazione dell’espulsione: ecco cosa ha raccontato.

IL RICORDO DELLA SEGRE

Aveva solo 8 anni, Liliana Segre, quando fu espulsa improvvisamente dalla scuola in seguito all’emanazione delle Leggi razziali del 1938. Da quel momento i bambini ebrei furono allontanati dalle scuole pubbliche per essere riuniti in scuole private destinate unicamente a loro, una discriminazione che a quell’età si fa ancora più fatica a comprendere.

Ma c’è soprattutto un episodio particolarmente significativo che è rimasto ben impresso nella mente della senatrice: “Ricordo che mio padre chiese alla mia maestra di venire a casa per spiegarmi. Così la maestra venne. Entrò e io mi aspettavo un abbraccio, ma lei seccata disse: “Non le ho fatte mica io le leggi razziali”. E se ne andò chiudendo la porta… e proprio in quel momento diventai una bambina invisibile“.

Fu solo l’inizio di un dramma che incontrò il suo tragico epilogo con la deportazione ad Auschwitz, dove la Segre riuscì miracolosamente a sopravvivere. E’ solo grazie al ricordo e alle testimonianze come quella della senatrice, che si cerca di manterenere ancora viva la memoria di una tragedia che ha cambiato per sempre il corso della storia e che, si spera, non debba ripetersi mai più.