Lamorgese senza vergogna: 1 milione di euro per accogliere 164 clandestini. Ma è boom di italiani alla Caritas

Accoglienza dei migranti, “giro” da oltre un milione di euro per 6 mesi. Un “giro” di un milione e passa di euro – per sei mesi – per ospitare 164 migranti, di cui 10 minorenni. Nelle ultime ore, il Comune di Agrigento ha deliberato – con provvedimenti di Giunta – la proroga dei servizi per l’accoglienza, assistenza e integrazione. Servizi che vengono finanziariamente “coperti” con i fondi che arrivano direttamente da Roma.

Prorogata – con delibera di giunta comunale – l’accoglienza, per complessivi 154 posti, di migranti adulti richiedenti o titolari di protezione internazionale. Si tratta del progetto di accoglienza “Sipromi Agrigento”, a valere sul fondo nazionale per le Politiche e i Servizi dell’asilo, per il triennio 2020 – 2022. E il ministero dell’Interno ha assegnato al Comune il finanziamento complessivo di 991.713,51 euro fino al 31 dicembre.

Fino alla fine dell’anno, per garantire l’accoglienza di 10 minori stranieri non accompagnati, il ministero dell’Interno – dipartimento centrale de Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo ha stanziato 141.232,50 euro. E dal Comune – dalla Giunta – è arrivato l’ok alla proroga del servizio.

L’Esecutivo di palazzo dei Giganti ha deliberato, infine, di aumentare di 10 posti la possibilità d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati (Msna) sempre per il progetto “Siproimi” (ex Sprar). A richiedere l’ampliamento dei posti disponibili, in questo caso, è stato l’assessore comunale Gerlando Riolo. La Giunta ha dato mandato di aderire ad eventuali comunicazioni per la presentazione di richieste di ampliamento della capacità di accoglienza per il progetto Msa.

Mentre lo Stato usa i soldi degli italiani per arricchire gli affaristi della accoglienza, è boom di italiani che si rivolgono alla Caritas:

Si allunga la lista dei nuovi poveri Italia e delle oltre 450mila persone che hanno chiesto aiuto alla Caritas nei tre mesi più difficili della pandemia, da marzo a maggio, il 34% sono “nuovi poveri”, persone che mai nella loro vita avevano dovuto chiedere un pacco alimentare o un aiuto per pagare le bollette. E se nei giorni del lockdown era la richiesta di cibo ad aver subito una impennata senza precedenti, ora le domande di aiuto riguardano la perdita del lavoro, la difficoltà a pagare l’affitto, ma anche disturbi di salute e psicologici per il fatto di trovarsi in una situazione così drammatica e inattesa.

Leggi la notizia su agrigentonotizie.it