L’ALLARME DELL’INGV: “CI SARANNO NUOVE SCOSSE DI TERREMOTO IN..”

 

Nella mattinata di ieri, venerdì 23 febbraio, la terra tremato in Puglia, lungo la costa adriatica. Secondo l’INGV, si è trattato di un sisma di magnitudo 4.7 localizzato nel mare Adriatico meridionale, con coordinate geografiche latitudine 41.9120, e longitudine 17.5940 ad una profondità di 18 chilometri.

Intervistato da ‘Il Messaggero’, il presidente dell’INGV Carlo Doglioni si è espresso così sull’accaduto: “Un terremoto a 18 kilometri di profondità non è in grado di rompere il fondo mare o di generare grandi eventi. Al massimo potrebbe essere di pochi centimetri, quindi non preoccupante. Sono necessarie magnitudo più alte e ipocentri più superficiali per generare fenomeni pericolosi“.

A fronte di queste dichiarazioni rassicuranti, Doglioni non è stato altrettanto ottimista su quello che potrebbe succedere in queste ore in Puglia: “Con un terremoto di magnitudo 4.7 ci aspettiamo delle scosse di assestamento, chiamate anche “aftershock”, di magnitudo sicuramente inferiore”.

Quando si tratta di scosse di terremoto in mare, il primo timore va all’allerta maremoto. Quali rischi corre la Puglia? “Un terremoto a 18 kilometri di profondità non è in grado di rompere il fondo mare o di generare grandi eventi -prosegue Carlo Doglioni- Al massimo potrebbe essere di pochi centimetri, quindi non preoccupante. Sono necessarie magnitudo più alte e ipocentri più superficiali per generare fenomeni pericolosi”.

Sebbene l’allerta rimanga alta e l’INGV stia continuando a monitorare la situazione in Puglia in queste ore, i cittadini del tacco d’Italia possono stare tranquilli. Al massimo si verificheranno delle scosse di assestamento che non causeranno gravi problemi.