La virologa spiega cosa accade al virus con l’arrivo dell’estate

“Il virus non si indebolisce perché soffre il caldo”. A dirlo, è la virologa Ilaria Capua, una degli esperti di maggiore spicco nel panorama epidemiologico nostrano, nel corso di un intervento al programma televisivo Dì Martedì, in onda su La7.

Il virus è suscettibile al caldo? Difficile, al momento, fornire delle risposte certe sugli sviluppi futuri della pandemia. Sebbene il calo sensibile dei contagi faccia asupicare ad una netta inversione del trend infettivo, non è da escludere la possibilità che il Covid-19 continui a circolare anche durante la bella stagione per poi riespoldere, in tutta la sua pienezza, il prossimo dicembre. Tuttavia, studi recenti sull’emivita del patogeno hanno dimostrato che, ad una temperatura superiore ai 37°C, il coronavirus diventa fortemente instabile sopravvivendo per non più di 24 ore. Dato per certo il risultato della ricerca, è giusto cantare vittoria? Per la virologa Ilaria Capua non intercorre alcuna relazione tra il caldo e la virulenza del SARS-CoV-2: “Sono due fattori che non c’entrano l’uno con l’altro – spiega – Il virus si indebolisce se il suo motore comincia a girare in maniera diversa e questo lo vediamo con le sequenze genetiche”.

Uno dei grattacapi per cui si arrovellano decine di scenziati riguarda eventuali mutazioni del patogeno. C’è chi sostiene, come l’esperto Massimo Ciccozzi, che la proteina Spike stia mutando repentinamente e con essa anche la velocità di trasmissione dell’infezione. Diversa la posizione della Capua: “Che io sappia, i virus che stanno circolando adesso, non hanno mutazioni che possano dirci se stiano diventando più o meno aggressivi. – continua – Ed è per questo che chiediamo le sequenze. Il virus non andrà via, ha trovato una nuova popolazione: siamo noi, circola all’interno della nostra popolazione provocando danni molto gravi in alcune parti del nostro paese e in alcune città europee”.

Secondo la virologa, per garantire un contenimento dei contagi, bisognerà mantenere standard di sanificazione elevati, specie sui mezzi di trasporto pubblico. “In alcune grandi città, la situazione è più complicata rispetto a quanto accade in altre. – continua l’esperta – Una delle migliori operazioni di sanità pubblica, ad esempio, è la sistemazione dei trasporti: i treni vecchi e sporchi si sono rivelati un punto debole”. Ma nonostante le previsioni non siano delle più rosee, nulla vieta che saremo in grado di fronteggiare egregiamente l’emergenza nei prossimi mesi. “Siamo pienamente in grado di combattere questo virus. – conclude la virologa – Anzi, poteva andarci molto peggio”.