La Ue (e la Von der Leyen) finalmente scoprono il coronavirus. Ma dimenticano l’Italia

Finalmente, l’Europa. Dopo diversi giorni di silenzio sull’emergenza coronavirus, solo ora che sta maturando la disastrosa situazione (e non solo in Italia) si fa viva la presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen con una conferenza stampa a Bruxelles.

Timide aperture della Von der Leyen sulla flessibilità

E annuncia un occhio di riguardo “economico” per i Paesi in prima fila nella battaglia contro la pandemia. Senza però mai citare l’Italia. Neanche una parola di conforto, di solidarietà, di amicizia.

“L’epidemia di Covid-19 che sta colpendo diversi Paesi europei ha un vasto impatto sulla nostra economia. Stiamo guardando a tutto quello che possiamo fare per aiutare a contrastare l’impatto sull’economia”. Secondo Ursula von der Leyen, “c’è un grande coordinamento con i leader dell’Europa e anche di istituzioni come la Bce o con l’Eurogruppo per affrontare questi argomenti in modo coerente e coordinato”. Per contrastare gli effetti recessivi dell’epidemia, dice ancora, “ci sono due approcci diversi che sono possibili: uno è la flessibilità, l’altro i soldi”.

La Ue prende tempo sul coronavirus

Alla Commissione Europea “ci stiamo preparando per l’incontro dei ministri delle Finanze che si terrà la settimana prossima, per discutere la situazione e le possibili azioni a livello Ue”. Questa l’unica concessione, nel merito, alle pressanti richieste di flessibilità formulate da Paesi in difficoltà, con l’Italia in prima fila

“Siamo in contatto costante – continua von der Leyen – con le autorità nazionali, con i rappresentanti dell’industria e con altri portatori di interessi. Sul versante macroeconomico, sono in costante contatto con Christine Lagarde, presidente della Bce. Stiamo studiando tutte le opzioni per la flessibilità prevista dal patto di stabilità e per quanto riguarda gli aiuti di Stato alle circostanze eccezionali in questo quadro. e naturalmente c’è un forte coordinamento delle nostre azioni e risposte a tutti i livelli”. Ma di soldi, di fondi, di aiuti, di stanziamenti, neanche l’ombra, per il momento.