La turista precipita nel dirupo per non esser stuprata dal tunisino

รˆ una storia piena di colpi di scena, ma anche densa di misteri. Da una parte, infatti, cโ€™รจ Alena Sudokova una turista tedesca (di origine russa), salva per un miracolo della provvidenza, dopo essere caduta da una roccia a picco sul mare, a Capo Nero di Sanremo.

Era il 31 luglio scorso, il suo ultimo giorno di vacanza nella cittร  dei Fiori, assieme ai suoi genitori adottivi.

Dallโ€™altra troviamo un tunisino, irregolare in Italia: Zied Yakoubi, di 32 anni. Questโ€™ultimo viene inizialmente accusato di tentato omicidio. A gennaio, perรฒ, dopo lโ€™interrogatorio della ragazza, in una localitร  top secret della Germania (su rogatoria internazionale), il pm Barbara Bresci di Imperia modifica il capo di imputazione in violenza sessuale aggravata. Lโ€™ultimo colpo di scena arriva dal tribunale del Riesame di Genova, che su istanza della difesa derubrica il capo di imputazione aggiunge un โ€œtentataโ€ alla โ€œviolenza sessualeโ€.

A distanza di tanti mesi di intensa attivitร  giudiziaria, la Procura ha chiuso le indagini. Lโ€™avvocato della difesa, Mario Ventimiglia, ha giร  annunciato una richiesta di interrogatorio per il proprio assistito. Questโ€™ultimo, infatti, continua a sostenere (difficile provare il contrario) di non aver violentato e neppure spinto Alena nel dirupo.

Ma allora cosa รจ successo? Un testimone vede la coppia litigare sul belvedere di Capo Nero. Lโ€™uomo (Zied) prende a schiaffi la ragazza. Poi, stando anche a quanto raccontato da Alena, i due si sarebbero seduti su una vicina panchina. Zied si sarebbe messo a piangere, portando le mani al volto, forse in preda ai sensi di colpa.

Quindi, cโ€™รจ il mistero. Non si sa bene per quale motivo Alena cade nel dirupo, rotolando e precipitando per circa settanta metri. Viene soccorsa soltanto alcune ore dopo. Sembra, infatti, che alcuni condomini di un vicino residence, pur avendola vista a terra, abbiamo preferito stare alla larga, pensando che fosse ubriaca.

Alena รจ ancora viva, ma nella migliore delle ipotesi si temono danni cerebrali permanenti e una vita sulla sedia a rotelle. La giovane, invece, ce la fa. Reagisce e torna a parlare, anche se non ricorda proprio tutto. Zied resta in carcere e ora si attende la richiesta di rinvio a giudizio del pm, con fissazione dellโ€™udienza preliminare ed eventuale richiesta di abbreviato da parte della difesa.

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