La Trenta non molla la casa dello scandalo e fa la vittima: “Ingiusta gogna mediatica”

«Ma è mai possibile che l’ex ministro Trenta, esponente grillina, stia ancora nella casa di proprietà dello Stato a cui non ha più diritto? Ho presentato tre interrogazioni su questa vicenda – tuona il senatore azzurro Maurizio Gasparri – Ho ottenuto una risposta su tre.

Voglio andare fino in fondo sulle onorificenze elargite dalla Trenta, in taluni casi, a detta di molti, senza fondamento. Ma voglio capire, il ministro della Difesa e tutte le Forze Armate non riescono a mandare via questa abusiva da quella casa?».

A un mese e mezzo dallo scandalo che ha travolto l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta per l’alloggio di servizio nel quartiere San Giovanni a Roma, in cui si era trasferita col marito dopo il giuramento, le polemiche continuano. La ministra infatti, secondo quanto riportato dalla Verità, continua ad alloggiare nella stessa abitazione nonostante abbia annunciato più volte di volerla lasciare. Dopo la fine del Conte I e l’addio della Trenta al ministero, l’alloggio era stato subito riassegnato a suo marito, che ne aveva fatto richiesta in quanto maggiore dell’Esercito.

L’ex ministra ha anche un’altra casa a Roma, ma aveva spiegato di aver chiesto l’appartamento nel cuore della Capitale «perché più vicino alla sede lavorativa, nonché per opportune esigenze di sicurezza e riservatezza». Il canone mensile pagato per l’affitto dell’immobile è di 141,76 euro. In tutto 314,95 euro includendo anche la rata per l’uso dei mobili e dell’arredamento.

Già prima di Natale, la ministra si era giustificata spiegando che era stata presentata «istanza formale di rinuncia. Mio marito, che è titolare dell’alloggio e che ne ha il diritto, fa un passo indietro per tutelare me e la mia serenità, perché sono stata oggetto di una ingiusta gogna mediatica. Sono state fatte tante, tante elucubrazioni, troppe, e quindi io risponderò con una conferenza stampa in cui chiamerò tutti, nel momento in cui anche la Difesa avrà espresso il suo parere, perché ci sono delle interrogazioni, c’è una risoluzione, se ne parlerà alla Camera dei Deputati, quindi credo che sia giusto fare così». Trenta anche alla Verità, che le ha chiesto conto della sua attuale presenza nell’alloggio, ha risposto rimandando allo stesso appuntamento mediatico: «Non rispondo ai giornalisti prima della conferenza stampa».

Sulla vicenda la Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato, ma verifiche sono state estese su tutti i militari per accertare che nessuno rimanga negli appartamenti della Difesa senza avere i requisiti.