La Russia attacca i porti di Genova e Savona: cosa sta succedendo

Sono ormai davvero tanti i giorni di atrocità in corso, di crisi umanitaria ed economica. La situazione giorno dopo giorno, ora dopo ora, anzichè migliorare, peggiora e questo è sotto gli occhi di tutti.

La preoccupazione principale del nostro Paeser, come in gran parte d’Europa, riguarda le forniture di gas che potrebbero continuare a calare in maniera drastica, andando ad aggravare ancora di più la crisi energetica che, in questi ultimi mesi, ha messo i consumatori dinnanzi ad una situazione terribile: quella di dover pagare bollette esorbitanti, raddoppiate.

Cosa sta accadendo

Come se già tutto questo non fosse abbastanza, vi è anche la paura che le dinamiche geopolitiche possano pesare indirettamente su altri fronti, ad esempio quello dei traffici portuali. Ma cosa sta accadendo proprio in queste ore? Da settimane non si fa che parlare di hacker russi, dei pirati informatici assoldati dal Cremlino e dal suo presidente,che hanno scatenato una cyber- guerra, appunto, contro gli obiettivi sensibili dei Paesi che sostengono l’Ucraina.

Da settimane proprio questi hacker promettono un’offensiva massiccia contro l’Italia e le promesse sono divenute realtà stamattina, 2 giugno 2022. Il sito delle Autorità di sistema portuale di Genova e Savona è finito sotto attacco degli hacker russi del gruppo KillNet, che è stato tempestivamente respinto grazie al tempestivo intervento della polizia postale di Genova, in colaborazione con i tecnici della stessa unità portale e gli esperti di Liguria digitale, che gestisce il sito dell’Adps.

La scorsa domenica, Killnet aveva annunciato un “colpo devastante con conseguenze irrimediabili” contro l’Italia, che sarebbe avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Il panico ha preso naturalmente il sopravvento perchè, per pura fatalità, il giorno successivo i sistemi informatici di Poste italiane hanno ravvisato delle anomalie e molti uffici sono stati costretti a chiudere. Le autorità, contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, hanno attribuito lo stop a semplici problemi informatici.