La lista dei ministri del governo Draghi: ecco tutti i nomni

 

La crisi di governo è arrivata a una svolta: il premier incaricato Mario Draghi alle ore 19 è salito al Quirinale, dove ha sciolto la riserva e ha conferito con il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Con il presidente della Repubblica è stata discussa la lista dei ministri partorita in questi giorni in seguito alle lunghe consultazioni con le forze politiche. Inevitabilmente la spinta positiva è arrivata nella serata di ieri, quando gli iscritti sulla piattaforma Rousseau hanno dato il via libera al Movimento 5 Stelle per il sostegno all’esecutivo guidato dall’ex numero uno della Banca centrale europea. Dopo il “sì” dei grillini la partita si era spostata tutta sui nomi, con un rilevante silenzio che ha rallentato la frenesia a cui eravamo abituati alla vigilia della nascita di un nuovo governo. Il riserbo è stato totale ed erano circolate solamente indiscrezioni sui quotidiani, mentre tutti i partiti avevano riferito di non essere stati contattati nel corso di queste ore.

 

 

Lo stesso Draghi, dopo aver sciolto la riserva, ha letto la nuova squadra di ministri: ai Rapporti con il Parlamento Federico d’Inca; Vittorio Colao all’Innovazione tecnologica; Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione; Maria Stella Gelmini agli Affari generali; Mara Carfagna al Sud; Fabiana Dadone alle Politiche giovanili; Elena Bonetti alla Famiglia; Erika Stefani alle Disabilità; Massimo Garavaglia al Turismo; Luigi Di Maio agli Esteri; Luciana Lamorgese al Viminale; Marta Cartabia alla Giustizia; alla Giustizia Lorenzo Guerini; all’Economia Daniele Franco; allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti; alle Politiche agricole Stefano Patuanelli, alla Transizione ecologica Roberto Cingolani; al Mit Giovannini; alle Politiche Sociale Andrea Orlando; all’Istruzione Patrizio Bianchi; all’Università Cristina Messa, ai Beni culturali Dario Franceschini; alla Salute Roberto Speranza. Come sottosegretario verrà proposto Roberto Garofoli.

Quanto ai tempi, domani alle ore 12 ci sarà la cerimonia del giuramento; successivamente si recherà in Parlamento per incassare la fiducia dal Senato martedì e dalla Camera mercoledì, ma si attendono conferme in merito al passaggio parlamentare. Sul tavolo resta la non indifferente questione dell’ipotetica scissione grillina, che potrebbe causare la fuga di diversi eletti e comportare la perdita di terreno tra le fila giallorosse. Nel frattempo viene confermata la fiducia del mercato nei confronti di Draghi: in chiusura di settimana lo spread Btp-Bund si è attestato a 91.5, in scia dei nuovi minimi storici registrati dal nostro decennale.