ITALIA IN LUTTO, NEONATA TROVATA MORTA IN CASA: COSA È EMERSO

Ci sono storie che sembrano uscite da un film dell’orrore ma che, purtroppo, sono vere e, sempre più spesso, hanno per oggetto bambini, vittime innocenti di maltrattamenti, percosse, vittime di stenti, lasciati morire per dissanguamento senza prestare soccorso.

La cronaca, italiana e d’oltreoceano, ci restituisce casi di bimbi chiusi in bagno per una settimana senza acqua e cibo, bloccati con un collare da cane al collo che si è trasformato in un cappio, procurandone il decesso.

Sono storie crude, che si fanno fatica a raccontare; storie in cui i piccoli sono vittime di orchi e streghe che dovremmo definire padri e madri (scusatemi, ma non riesco ad utilizzare questi vocaboli per descrivere chi si macchia di simili reati).

Ci sono madri e padri che arrivano ad uccidere a coltellate, ad avvelenare, ad annegare i loro bambini; ci sono piccoli seviziati, stuprati, disprezzati, sminuiti per non aver raggiunto determinati traguardi; terrorizzati con minacce.

Ci sono piccoli che non hanno mai ricevuto amore, affetto, cure a livello alimentare, di vestiario, di assistenza sanitaria, di protezione da potenziali danni. E poi ci sono i neonati, come nella storia che sto per raccontarvi.

La cronaca nera, in questi giorni, ha portato in luce un episodio terribile, atroce, avvenuto a Burgos.… episodio che ha sconvolto la Sardegna e l’Italia intera. Quello che i soccorritori si sono trovati di fronte è uno scenario agghiacciante. Entrati in un’abitazione, sono rimasti sotto choc da quello che si è presentato sotto i loro occhi: tantissimo sangue, sporcizia ovunque, uno stato di degrado impressionante sino al macabro ritrovamento di un fagottino immobile sul letto.

Dentro un misero lenzuolo, hanno rinvenuto il corpicino senza vita di una neonata, denutrita, partorita da una ragazza 28enne solo 5 giorni prima. Sarebbe stata lei stessa a richiedere l’intervento dell’ambulanza ma i sanitari del 118, giunti sul luogo, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso della piccola. Le indagini si sono attivate immediatamente perché occorre far chiarezza attorno alla morte della neonata. I militari, guidati dal capitano della compagnia di Bono, Davide Masina, hanno informato la Procura di Nuoro dell’accaduto, volendo vederci chiaro sulla vicenda.

Intanto ieri mattina, sabato 18 giugno, il sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli ha aperto un fascicolo, iscrivendo i 4 membri del nucleo familiare che si trovavano all’interno dell’abitazione dell’orrore, ossia la madre 28enne della neonata deceduta, i suoi genitori e la sorella, nel registro degli indagati. I 4,nei prossimi giorni, saranno convocati formalmente dal pm. L’ipotesi è quella di abbandono di incapace.

Intanto, la salma è stata sequestrata e verrà sottoposta all’esame autoptico che accerterà le cause del decesso. L’autopsia sul corpicino sarà effettuata dal medico legale di Cagliari Alberto Chighine, presso l’istituto di patologia forense di Sassari. La speranza è quella che dall’esame autoptico emerga cosa ha determinato la morte della piccola, se la mancanza di cure necessarie ad un neonato o se la malnutrizione, necessaria per configurare l’ipotesi di reato e la comminazione di pene.

Non si sa ancora a quando risalga con precisione la morte della bimba e chi abbia assistito la madre al momento del parto, avvenuto tra le mura domestiche. Pare che alcune persone siano state già convocate in caserma, con la speranza che la loro testimonianza possa essere determinante per chiarire i contorni di quello che, per il momento, è un giallo.