Imprenditrice non trova operaie: “Preferiscono il reddito di cittadinanza”
C’è una impresa delle pulizie che cerca ben 16 operaie, ma non riesce a trovarle. Al tempo del reddito di cittadinanza succede anche questo.
E così l’impreditrice Mihaela Rujoiu si trova senza personale.
Arrivata in Italia dalla Romania nel 1991, la donna ha iniziato subito a lavorarenel settore delle pulizie. Poi, grazie anche ai suoi studi, è riuscita a fondare a Senigallia (Ancona) la società Mikela Group srl che conta oggi 15 dipendenti. E ora ha bisogno di altre 16 collaboratrici da affiancare al personale. Dopo la formazione è prevista l’assunzione, a tempo indeterminato. Un’offerta che al giorno d’oggi non è proprio da scartare a priori.
Infatti in molte si sono presentate ai colloqui. Ma, come rivela il Messaggero, tra loro c’era anche chi preferiva lavorare pochi mesi e poi prendere la disoccupazione o chi in nero per non perdere il reddito di cittadinanza. Nessuna quindi ha preso in considerazione l’idea di avere un lavoro sicuro e stabile. “Ho urgenza di trovare queste persone per il settore alberghiero – ha spiegato l’imprenditrice, ex consigliere straniero aggiunto –. Alcune mi servono da subito, altre da marzo, vanno bene anche gli uomini, ci sono le vetrate esterne degli hotel da pulire oltre agli interni. Basta che siano persone serie con voglia di lavorare”. Alcune candidate selezionate, sono state però mandate via: “Mi sono capitate persone che volevano lavorare in nero – ha continuato la donna –. Io faccio il contratto, non esiste che tengo una dipendente non in regola”.
Lavoro in nero per non perdere il diritto al reddito di cittadinanza. E così il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle continua a fare acqua da tutte le parti e creare forti disguidi agli imprenditori. “C’era chi aveva il reddito di cittadinanza e non lo voleva perdere, chi aveva fatto domanda per ottenerlo e rischiava di prenderlo con un lavoro regolare – ha denunciato con amarezza l’imprenditrice -. Per non parlare poi di chi chiede di lavorare solo pochi mesi per prendere la disoccupazione”. E di furbetti che incassano il reddito è piena l’Italia: da Nord a Sud ogni giorno vengono scoperti uomini e donne che lavorano in nero e ricevono il sussidio pentastellato. L’assegno continua a rivelarsi un vero e proprio flop costato 3 miliardi di euro. Una misura che ostacola il lavoro di onesti imprenditori che non riescono a trovare operai da assumere. A tempo indetreminato.