Ilva, Confindustria bacchetta il governo: “Scelte irragionevoli”

“La vicenda di Ilva è emblematica e conseguente a una scelta fatta in Parlamento nelle scorse settimane: quella di revocare uno dei punti qualificanti del contratto che l’investitore aveva firmato con lo Stato italiano.

Mi auguro che chi deve capisca quali sono le conseguenze di scelte irragionevoli e non meditate”. Così, senza giri di parole, il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci bacchetta il governo per l’addio del colosso industriale.

Nella giornata di ieri, infatti, Arcelor Mittal ha inviato una notifica ai commissari straordinari dell’Ilva, rendendo nota la decisione di rescindere l’accordo (stretto il 31 ottobre del 2018) per l’affitto del sito siderurgico e il suo acquisto susseguente. Il risultato? Adesso oltre 10mila operai rischiano di perdere il posto di lavoro e l’Italia rischia di perdere un indotto da 24 miliardi, pari all’’1,4% del Prodotto Interno Lordo.

Il brusco stop in seguito alla decisione dell’esecutivo di non garantire uno scudo penale per il pregresso: qui il gruppo anglo-indiano si è tirato indietro. Un fallimento con la “effe” maiuscola per il fu ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio (ora alla Farnesina) e del suo successore, il collega del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai segretari di Cgil Cisl e Uil durante il confronto sulla manovra a Palazzo Chigi ha cercato di metterci una pezza, annunciando tutto l’impegno possibile per evitare la chiusura del sito siderurgico: ”C’è la ferma determinazione del governo di proseguire la produzione dell’Ilva, di salvaguardare l’occupazione e di garantire la tutela dell’ambiente”, le parole del sedicente avvocato del popolo:

In occasione dell’audizione sul dl Fisco in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, la Panucci ha aggiunto: “I continui cambiamenti di norme, gli interventi a gamba tesa sulle norme penali, l’instabilità del quadro non solo non attraggono investimenti ma fanno scappare quelli che ci sono”. Insomma, una bella tirata d’orecchie a chi è responsabile del fallimento delle trattative.

Il vertice con Arcelor Mittal
Da quanto emerso in mattinata, si terrà domani – mercoledì 6 novembre – a Palazzo Chigi (alle ore 11:00) il summit tra il presidente del consiglio e gli alti papaveri di Arcelor Mittal. Sul tavolo delle trattative, la decisione della multinazionale di lasciare gli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva acquisiti nel 2018, a seguito della decisione del Parlamento di sopprimere l’immunità penale a carico degli amministratori della società.