Il Viminale detta le regole: ecco chi può fare a meno di portare la mascherina

Arrivano i chiarimenti su chi è esentato a portare la mascherina. «Disporre l’intensificazione dei servizi e delle attività finalizzate ad assicurare il rigoroso rispetto» delle misure di contenimento del coronavirus contenute nel dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte il 13 ottobre scorso. È quanto si legge in una circolare inviata ai prefetti dal Viminale e firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi. La circolare ripercorre tutte le nuove disposizioni.

In particolare, si legge nel testo, dall’obbligo di utilizzo della mascherina «non vanno ricomprese alcune attività svolte all’aperto che, in ragione del loro particolare dispendio energetico, sono invece riconducibili all’attività sportiva. E, quindi, parimenti esentate». Come «jogging, footing, trekking, nordic walking o altre forme di camminata sportiva». Potranno continuare «a svolgersi senza utilizzo della mascherina. Purché ciò avvenga in condizioni tali da garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri» per ogni attività sportiva.

Uso della mascherina ecco chi può farne a meno

Sono esentati dall’obbligo di indossare la mascherina «i conducenti di biciclette. Anche a “pedalata assistita”, per i quali ricorrono, dato l’impegno fisico richiesto dall’uso del mezzo, condizioni non dissimili».

In ogni caso, si legge nella circolare, vanno valutate le ”caratteristiche dei luoghi”. O le ”circostanze di fatto” che garantiscano «in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi». Fermo restando «il diverso obbligo, che non conosce eccezioni, di avere sempre con sé tale dispositivo di protezione».

Perciò, si legge, anche «l’attività motoria, al pari di ogni altro tipo di attività, purché effettuata nelle condizioni suddette, è esonerata dall’obbligo di utilizzo della mascherina».

Mascherina anche in casa se ci sono persone non conviventi

Nella circolare viene riportata ”la raccomandazione,  a utilizzare «i dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private, allorché si sia in presenza di persone non conviventi».

«Tale utilizzo in ambito privato – spiega la circolare – rappresenta una misura di profilassi il cui rispetto resta affidato al senso di responsabilità dei singoli. Atteso il riscontrato legame fra l’aumento dei contagi e le dinamiche relazionali che si sviluppano nel contesto amicale o in quello riferito a familiari non conviventi».

«Un’ulteriore misura, sia pure di carattere non prescrittivo e con finalità prudenziali, è stata introdotta con riferimento alle abitazioni private per le quali è fortemente raccomandato di evitare feste, nonché di ricevere persone non conviventi in numero superiore a 6» si legge nella circolare.

Divieto di feste al chiuso e all’aperto

Il dpcm del 13 ottobre, aggiunge altri divieti. «Il divieto di svolgimento di feste, nei luoghi al chiuso e all’aperto». Nel testo, si legge nella circolare, «si precisa che nell’ambito del divieto rientrano i luoghi pubblici e aperti al pubblico. Nonché i luoghi privati, con esclusione del proprio domicilio o dimora».

Le cerimonie civili e religiose

La stessa disposizione consente, in via di eccezione, «che possano tenersi feste. Conseguenti alle cerimonie civili o religiose, con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti. Tra le cerimonie civili vanno sicuramente ascritte i matrimoni e le unioni civili. Mentre le cerimonie religiose comprendono, sempre a titolo di esempio, quelle contemplate dalle confessioni religiose».

«Trattandosi di un precetto che non prevede un regime transitorio. Ne consegue che eventuali feste conseguenti a cerimonie civili o religiose programmate prima dell’entrata in vigore del medesimo dpcm per un numero di partecipanti superiore a 30, dovranno tenersi nel rispetto del numero massimo ora consentito», si legge nel testo.