“Il più grande scandalo del calcio italiano”. Report, accuse gravissime: c’è di mezzo l’Inter
Il gruppo Suning, ex proprietario dell’Inter, sarebbe ufficialmente in bancarotta, una notizia che rischia di scuotere profondamente il mondo del calcio, non solo in Italia. La rivelazione arriva dal giornalista Daniele Autieri, durante un’inchiesta per Report, e mette in luce un quadro finanziario drammatico, frutto di anni di investimenti sbagliati, passività crescenti e scelte manageriali azzardate.
Un collasso annunciato
Secondo le ricostruzioni, le cifre parlano chiaro: nel 2021, Suning ha registrato perdite superiori ai 200 milioni di euro, con debiti che raggiungevano gli 827 milioni di euro su ricavi di appena 364 milioni. La situazione finanziaria dell’Inter, controllata dal gruppo cinese, era ormai critica: nonostante la vittoria dello scudetto con Antonio Conte, il club era vicino al fallimento.
Tom Pitts, capo Europa del fondo LionRock, ha raccontato i retroscena di quegli anni: “Fu il patriarca di Suning a chiedere l’acquisto del 33% dell’Inter da parte del fondo di Hong Kong. Ma l’accordo, dietro le quinte, prevedeva un rendimento annuo garantito del 12% e una clausola che avrebbe consegnato il 100% delle azioni dell’Inter a LionRock in caso di inadempienza”. Un vero e proprio schema di investimento ad alto rischio, che ha contribuito a aggravare la crisi.
La crisi esplode nel 2021
La situazione si è fatta insostenibile nel 2021, con ritardi nei pagamenti di tasse e stipendi, sponsor spariti e ricavi mancati. Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24Ore, ha evidenziato come la “competizione iniqua” rispetto ad altri club, dovuta ai costi del personale tripli rispetto a società come l’Atalanta, abbia aggravato la crisi. Inoltre, molte sponsorizzazioni firmate con partner cinesi si sono rivelate fittizie o mai pagate, aumentando il buco finanziario.
Interventi e fallimenti
A maggio 2021, il fondo Oaktree è intervenuto prestando 271 milioni di euro a Suning. Parte di questa somma è stata utilizzata per liquidare LionRock, ma la notizia dell’uscita del fondo asiatico dall’azionariato dell’Inter è stata resa pubblica solo tre anni dopo. Nel frattempo, Suning non è riuscita a ripagare il prestito, che con gli interessi è salito a 395 milioni di euro. Così, nel maggio 2024, il controllo dell’Inter è passato definitivamente agli americani di Oaktree.
Un bilancio ancora precario
Nonostante l’Inter abbia registrato un utile di 8 milioni di euro nel 2024, gli esperti sottolineano come la società non possa considerarsi risanata. Gian Gaetano Bellavia evidenzia che quei numeri sono frutto di plusvalenze non strutturali per 65 milioni, mentre il patrimonio netto rimane negativo e il debito ammonta a 734 milioni di euro, contro ricavi di 473 milioni. Un disequilibrio profondo, mascherato dai successi sportivi e da operazioni contabili.
Un caso che divide i tifosi
La vicenda ha diviso l’opinione pubblica e i tifosi nerazzurri. Da una parte, chi sostiene che le accuse siano esagerate e che l’Inter abbia agito correttamente nonostante le difficoltà; dall’altra, chi parla di “più grande scandalo della storia del calcio italiano”. Quel che è certo è che si tratta di un caso destinato a far discutere ancora a lungo, sollevando interrogativi sulla gestione economica e sulla trasparenza nel mondo del calcio.