Il ministro della Distruzione Pubblica insulta Salvini: “Troglodita, abbrutito. Deve andare a studiare”. Ma senti chi parla…

Scontro totale tra Matteo Salvini e il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sulle modalità del rientro in classe degli studenti il prossimo settembre dopo i mesi di lezioni a distanza a causa dell’emergenza sanitaria. Il leader della Lega ha espresso tutte le sue perplessità sulle notizie, seppur ancora poco chiare, di come saranno strutturate le aule e sui dispositivi di protezione individuale che dovranno indossare gli stupendi.“I nostri bimbi hanno diritto di andare a scuola in sicurezza senza essere chiusi fra plexiglass, mascherine, banchi con le rotelle”, ha detto Salvini a margine di un comizio sulla spiaggia di Rosignano Solvay. L’ex ministro poi ha fatto un paragone che ha scatenato polemiche. “Se impongono mascherine e plexiglas- ha aggiunto- mia figlia a scuola non ce la mando, perché la scuola non è un lager“.

La parola lager, però, non è piaciuta alla Azzolina. Intervenuta a ‘In Onda’ su La7, il ministro dell’Istruzione ha affermato che Salvini “deve chiedere scusa a tutta la comunità scolastica”. La Azzolina, poi, ha rilanciato dichiarando che il leader della Lega deve presentare le sue scuse “non al ministro dell’Istruzione, a me non interessa nulla. Capisco che qualcuno sulla scuola sta facendo campagna elettorale ma non si può arrivare a questi livelli perché sono da trogloditi, da persone abbruttite. Sono morte milioni persone nei lager e la scuola è un’altra cosa”. “Da oggi- ha aggiunto- chiamerò Salvini il gaglioffo, è ridicolo e gli consiglio ‘Fino a quando la mia stella brillerà’ di Liliana Segre. Avrebbe bisogno di studiare e di leggere. I lager sono una cosa seria”, ha aggiunto. Secondo il ministro sulla scuola qualcuno fa campagna elettorale “ma non si può arrivare a questi livelli, sono da troglodita. Il lager è una cosa seria, la scuola è altra cosa”.

Oltre allo scontro con Salvini, la Azzolina ha cercato di fare chiarezza su cosa accadrà a studenti ed insegnati a settembre ma è stata piuttosto vaga. Il ministro ha spiegato che non si deve pensare che la scuola “sia il capro espiatorio di tutti perché stiamo facendo il possibile per ripartire in sicurezza ed ha aggiunto di sperare che “di pomeriggio nelle attività ricreative ci sia un comportamento responsabile”.

L’unica certezza, al momento, è la data di riapertura della scuola fissata al 14 settembre. Sul resto, è tutto ‘in itinere’ perché molto dipende necessariamente dall’evoluzione della curva epidemica. La Azzolina, infatti, ha ammesso “che ancora non abbiamo un documento ufficiale che ci dica esattamente che si fa se c’è il caso di covid, verrà pubblicato ad ore, è in via di confezionamento finale”. Il documento è elaborato da ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, Inail e Iss, e “non bisogna fare confusione con il Comitato tecnico-scientifico”.

Il ministro ha spiegato che “se un alunno risulta positivo al coronavirus potrebbe anche andare in quarantena la classe: è una cosa che stiamo valutando in queste ore”. Ma non è tutto. Nel quadro ancora poco chiaro, la Azzolina ha specificato che un qualcosa che potrebbe mettere in lteriore difficoltà gli istituti: “Se una classe andasse in quarantena, la didattica a distanza si farebbe per tutte le scuole. È vero che abbiamo l’autonomia scolastica, ma il protocollo si applicherà a tutte le scuole”.

“Nel caso in cui ci fosse l’ipotesi che un bambino abbia una sintomatologia superiore al 37,5 di temperatura si cercherà uno spazio nella scuola. In ogni singolo territorio avremo dei dipartimenti di prevenzione a livello sanitario, con un ufficio nuovo dedicato alla scuola, dove ci saranno medici e infermieri che avranno contatti con i dirigenti e i referenti scolastici. Ci saranno dal 14 settembre”, ha specificato la Azzolina. Quest’ultima ha anche spiegato che “nel caso di dubbio su uno studente si ha uno spazio dedicato nella scuola dove il bambino viene portato, non lasciato solo, e vengono chiamati immediatamente i genitori. Nei giorni scorsi ha circolato una fake news gigantesca per cui i genitori hanno creduto che il bambino potesse essere prelevato da autorità sanitarie: a noi questo ha fatto malissimo, qualcuno ci ha creduto”. Quanto ai nuovi banchi monoposto la Azzolina ha garantito che una prima tranche arriverà “prima dell’inizio dell’anno scolastico, la seconda agli inizi di ottobre e l’ultima entro fine ottobre”.

 

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