I rom che vogliono Salvini morto: “Non possono toglierci la casa abbiamo rubato tanto per costruirla”

“Io sono la zingaraccia…”. È con aria sfrontata che, davanti alle telecamere di Stasera Italia (guarda il video), la rom del campo nomadi di via Monte Bisbino, alla periferia Nord di Milano, rivendica il termine affibiatole da Matteo Salvini.

È stata lei che, intervistata dal Giornale.it (guarda il video), ha detto che il ministro dell’Interno “si merita un proiettile in testa”. E il leghista ha replicato, appunto, che “per questa zingaraccia c’è bisogno di una ruspa democratica”, e la sinistra si è subito schierata al suo fianco. Adesso lei si vanta di aver passato la vita a rubare in giro tutto quello che le capitava a tito. “Ora – dice – sono agli arresti domiciliari”.

“Polemica surreale e cori indignati perché ho detto che è una zingaraccia…”. Agli attacchi di progressisti e radical chic ieri sera Salvini ha replicato durante un comizio a Cervia dove sta trascorrendo le proprie vacanze estive. “Ribadisco è una zingaraccia”, ha scandito incassando gli applausi di tutta la piazza. D’altra parte è la stessa rom a confermare ai microfoni di Stasera Italia di aver passato la vita a delinquere. “Rubavo tutto quello che mi capitava”, ha raccontato senza farsi troppi problemi. “Portafogli, tutto… Sono sette anni ai domiciliari e ho combattuto per tutta la vita affinché i miei figli non facciano la mia stessa vita”. Gli arresti domiciliari, li trascorre nella sua casa al campo nomadi di via Monte Bisbino dove la scorsa settimana fa è entrata anche una troupe del Giornale.it. Non si tratta, però, di un’abitazione fatiscente. Al contrario. Come documentato da un servizio di Stasera Italia, infatti, si tratta di una sorta di villino con arredamenti in stile Gomorra. Ovunque marmo bianco, candelabri di cristallo, divani di pelle, ampi tavoli da soggiorno.

“Voglio un condono”, grida il marito della rom. Lì dove hanno costruito la casa, c’era il divieto di edificazione. E adesso pretendono che lo Stato gli dia una mano a risolvere la questione. E quando gli chiedono con quali soldi abbia pagato i lavori, non si fa problemi a dire che anche lui ha “truffato e rubato” per potersela permettere. “Ma mica agli italiani, solo agli svizzeri…”, dice. In passato è già stato in carcere. Più di una volta. Per furto e per truppa, appunto. Eppure la sinistra è tutta presa a condannare Salvini per aver definito la moglie “una zingaraccia”. La donna, forte del soccorso dei radical chic, va in giro a rilasciar interviste in cui conferma che al leader leghista “servirebbe una pallottola” e in cui lo accusa di “voler sterminare il nostro popolo”.