I numeri zittiscono la sinistra: da Salvini più fondi per i sopravvissuti ai lager

Dopo l’astensione del centrodestra in Senato sul voto alla mozione che istituisce la commissione Segre – volta a combattere l’hate speech – si è scatenata l’offensiva contro Matteo Salvini e i suoi alleati, accusati di essere dalla parte degli antisemiti sul web.

Ma osservando alcuni dati specifici si capisce subito chi sta dalla parte del giusto nei fatti e chi invece preferisce mostrare solamente la bella faccia a parole. Il Ministero dell’Interno ogni anno, in autunno, emette un decreto mediante cui vengono destinati dei fondi alle associazioni combattentistiche, tra cui l’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti e l’associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti. Come riportato da Il Tempo, effettuando un confronto tra il Viminale a guida Matteo Salvini con quello a guida Luciana Lamorgese emerge una sostanziale differenza: con il leader della Lega nel 2018 la dazione ammontava rispettivamente a 232.727,16 e 193.939,3; invece con la sinistra al governo e la presenza dell’ex prefetto di Milano ammonta a 230.671,68 e 192.226,40. Ma come è possibile che un pericoloso sovversivo fascista come Salvini possa stanziare più soldi ai sopravvissuti dai lager nazisti rispetto ai buoni democratici e pacifici della sinistra? Ma non è finita qui.

Buonisti sì, ma solo a parole
L’intero riconoscimento economico alle associazioni combattentistiche con l’ex vicepremier era di 1.939.393 mentre con la Lamorgese è leggermente diminuito a 1.922.264,00. E tornando indietro si evince un dato ancora più eclatante: lo stanziamento riconosciuto da Salvini è il più alto rispetto a quelli nei governi a guida Partito democratico. Con Paolo Gentiloni (Minniti al Ministero dell’Interno) nel 2017 si ebbero 1.683.928 euro, e l’Aned (associazione dei deportati nei campi nazisti) ha avuto 168.392,80 euro, ossia circa 25mila euro di meno. Ma la sorpresa si ha ancora più indietro, nel 2015, quando all’Aned andarono 137.968,00, cioè oltre 55mila euro in meno rispetto all’epoca Salvini. Il tutto con lo stesso Matteo Renzi a Palazzo Chigi che ora alza la voce contro i leghisti sul tema dell’antisemitismo. Inoltre nell’intera voce per le associazioni c’è stato un salto verso il basso sia tra il 2012 e il 2013 – quando si passò da Monti a Enrico Letta – sia tra il 2014 e il 2015, proprio ai tempi dei governi del fondatore di Italia Viva. In quest’ultimo caso il contributo per l’Aned diminuì dai 181.887 euro a 137.968 euro.

I dati hanno davvero dell’incredibile e si aggiungono allo scandalo della nomina di Eleonora de Majo come assessore alla cultura del comune di Napoli. La decisione ha spiazzato tutti, anche la comunità ebraica locale: “È una scelta estremamente discutibile. Lei aveva affermato che il ‘sionismo è nazismo’, paragonato l’allora premier israeliano Netanyahu a Hitler, definito il governo israeliano ‘un manipolo di assassini’ e gli israeliani ‘porci, accecati dall’odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia’”.