«Ho lottato per un’ora, poi gli ho detto di fare quello che voleva» Il racconto della commessa violentata dal Senagelese

La ragazza ha sporto denunciato e i carabinieri sono riusciti ad incastrare quello che poi è risultato essere uno stupratore seriale. Il senegalese Diop Moustapha, 29 anni, è stato incastrato col Dna. L’uomo aveva già subito una condanna per molestie ma aveva fatto solo un giorno di carcere. Salvini: “Ci vuole la castrazione chimica”.Un’ora nelle mani dell’aguzzino – Era la sera del 7 giugno quando la vittima, una commessa di Osio Sotto, stava per lasciare il negozio. Una volta giunta in macchina, però, si è accorta di aver lasciato l’incasso ed quindi tornata indietro lasciando, per una sfortunata coincidenza, il suo cellulare in auto. Davanti al negozio ha però trovato Moustapha Diop, armato di coltello. L’ha obbligata a entrare e l’ha tenuta prigioniera per un’ora nel negozio. Lei ha cercato di difendersi graffiandolo e mordendolo. Nessuno però ha sentito le grida d’aiuto. Il senegalese dopo lo stupro l’ha anche rapinata dell’incasso. La ragazza, una volta sola nel negozio, ha chiamato i carabinieri e il titolare del negozio.

Un recidivo con una condanna per molestie – Sono quindi partite le indagini. I Ris di Parma hanno recuperato il Dna dell’aggressore dalle unghie della vittima. Nel frattempo i carabinieri hanno fatto vedere delle foto segnaletiche e la giovane ha riconosciuto il suo aggressore. Si tratta infatti di un recidivo. Già cinque anni fa, nell’aprile del 2014, venne arrestato per aver aggredito e molestato una donna nel parcheggio di un supermercato, sempre a Osio Sotto: per quel fatto l’uomo aveva rimediato una condanna definitiva a un anno e due mesi per violenza sessuale, con pena sospesa. Per questo, a parte il primo giorno in carcere a seguito dell’arresto, è sempre rimasto libero.

Ha tentato di violentare delle prostitute – Nel corso delle indagini dei carabinieri di Treviglio è emerso anche che, una settimana dopo lo stupro della commessa, il senegalese avrebbe rapinato e tentato di violentare anche una prostituta lituana, sempre a Osio Sotto. Inoltre a novembre dell’anno scorso, stando alle indagini, sempre lui avrebbe rapinato e tentato di violentare un’altra prostituta, romena, appartata con un cliente nella stessa zona, ma che era riuscita a fuggire.
In cella dal 25 giugno, depistaggio dei familiari – Lo stupratore, che abitava a Verdellino, è in carcere dal 25 giugno, quando il gip di Bergamo ha spiccato il mandato di cattura: è stato rintracciato a Ciserano, dopo che i suoi familiari (i genitori e i fratelli) avevano tentato di depistare le indagini, dicendo ai carabinieri che da un mese si trovava in Spagna.

Nelle ultime ore sono arrivati ai militari di Bergamo anche i risultati delle analisi del Dna, che hanno confermato anche a livello scientifico quanto la vittima aveva già raccontato agli inquirenti anche in sede di incidente probatorio il 10 luglio scorso davanti al gip, dove ha riconosciuto Diop Moustapha tra altri 3 immigrati.
Lo stesso ha fatto anche la prostituta lituana. La commessa lo aveva già indicato tra le foto dell’album che gli investigatori le avevano mostrato e contenente i volti di soggetti già noti per reati di violenze di genere e rapine. Tra cui anche Diop Moustapha per il fatto di cinque anni fa.

Salvini: “Serve la castrazione chimica” – “Già condannato nel 2014 per violenza sessuale, uscì di galera dopo 24 ore. Perche’?? Per scelta di chi??? E pochi giorni fa l’ha rifatto. Roba da matti. Castrazione chimica e stop, che il Parlamento si svegli e approvi la proposta della Lega”, è il post pubblicato su Twitter e Facebook dal ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini. Sulla stessa lunghezza d’onda il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, che è bergamasco: “Mi spiace doverlo ripetere in continuazione, anche perché ogni volta c’è una donna violentata, una donna con la vita rovinata, ma andremo avanti a piangere le povere vittime di stupri finché non introduciamo la castrazione chimica temporanea come continuo a chiedere da vent’anni con proposte di legge che nessun Parlamento e nessuna maggioranza finora ha voluto discutere”.