Giù le sanzioni con l’emendamento Baldelli (Fi). Gli agenti: “Basta perseguitare la gente”

La rabbia dei poliziotti corre sulla rete. Costretti a multare la gente in strada per garantire l’osservanza delle norme anti Covid, anziché svolgere la mansioni a cui sono stati addestrati.

È lo staff del sito «Poliziotti.it» a descrivere la situazione. Intanto fioccano multe assurde. Una buona notizia c’è, tuttavia: alla Camera passa all’unanimità un emendamento di Simone Baldelli (Fi), che rivede il tetto delle multe. Passa così da 3mila a mille euro la sanzione massima per chi non rispetti le limitazioni imposte dal lockdown. Il tetto minimo resta di 400 euro.

Ma i poliziotti sono furibondi: «Se quando abbiamo scelto di arruolarci nella Polizia ci avessero detto che un giorno ci sarebbe toccato agire come cani da pastore – si legge – o, peggio, da guardia di una sorta di muro di Berlino, ci saremmo fatti grasse risate. Invece, a distanza di oltre trent’anni (e già, chi scrive non è una Giacca blu di primo pelo, siamo abbastanza adulti e con una certa esperienza) è proprio quello che sta accadendo e siamo increduli, attoniti».

E proseguono: «Certo, sapevamo benissimo che fare questo lavoro comporta (anche) essere invisi, sapevamo che non andavamo incontro a scrosci di applausi come rockstar; indossare la Giacca blu non è da tutti e non è per tutti, sono più i rospi da ingoiare che i riconoscimenti per i quali gioire, ma sapevamo che era nel conto.

Quello che non è nel «contratto» stipulato col giuramento fatto alla Repubblica e alla Costituzione è agire, operare fuori (se non addirittura contro) i suoi dettami». E ancora: «Per mesi e mesi, durante il corso di addestramento e formazione, ci sono stati ribaditi certi principi che abbiamo assimilato. Ma oggi? Oggi ci ritroviamo in una situazione in cui siamo stati trasformati in una quasi milizia, costretti a persegui(ta)re i nostri concittadini non appena osano mettere il naso fuori dalla loro abitazione, a «chiedergli» di certificare la legittimità dei loro movimenti e decidere se sono plausibili o meno, da ultimo persino a valutare se e quali sono i loro congiunti! A questo siamo stati ridotti noi eredi del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza»? Parlano quindi di «giacca blu ridotta come uno straccio, oltraggiata e svilita senza che nessuno osi opporsi a questo scempio».

Alla fine lo sfogo: «Siamo stufi di doverci scontrare quotidianamente con persone che hanno perso il lavoro, non hanno sostentamento, con famiglia a carico che non sanno più come mantenere. Siamo consapevoli della situazione emergenziale a causa del Covid19, ma ancor più lo siamo dell’assurdità di certi provvedimenti amministrativi e di certe (deliranti) ordinanze emesse dalle autorità locali».

I casi di multe fatte in questi giorni a cittadini che rischiano di finire sul lastrico spesso in modo ingiusto sono moltissimi. Gente che cerca di convivere con le restrizioni, presa di mira senza la minima sensibilità da parte di chi è deputato a fare i controlli. Ha fatto discutere la storia di un barista di Torino, sanzionato per aver consegnato tre caffè al direttore del Monte Pegni e a due poliziotti impegnati in un servizio di ordine pubblico in via Botero. Quattrocento euro, l’incasso di una settimana intera di lavoro. A Milano una avvocato s’è calata la mascherina dalla bocca per qualche minuto per rispondere al telefono in una strada deserta, andando al lavoro. Sanzione.

A Frignano, invece, la Polizia municipale ha verbalizzato 4 sanzioni a una famiglia residente a Fiumalbo, rea di avere pranzato insieme invece che nella propria abitazione, nell’albergo di famiglia. Dovranno pagare 1.636 euro per non aver mantenuto le distanze di sicurezza. L’hotel era regolarmente chiuso al pubblico ed era l’unica sede dove c’era la linea Adsl per far studiare le figlie on line. La denuncia arriva dal senatore leghista Stefano Corti.

Multa di 400 euro a testa anche a due persone trovate a mangiare una brioche fuori da una pasticceria di Treviso. Caso eclatante anche quello del disabile sorpreso a fare la pipì per strada perché tutti i bar di Sale Matassino, nel Bresciano, erano chiusi. Per lui oltre 3mila euro di sanzione.