Garlasco, famiglia Cappa sotto accusa: Corona spiega cosa sta succedendo

Negli ultimi mesi, il caso di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nel 2007, continua a suscitare interrogativi e a riaccendere i riflettori sulla famiglia Cappa, una presenza silenziosa ma costante nella narrazione di questa tragica vicenda. Tra testimonianze inquietanti, connessioni sospette e accuse mai formalizzate, il quadro che emerge è complesso e ancora tutto da chiarire.

Le Ombrie di Paola Cappa

Una delle testimonianze più sconvolgenti riguarda Paola Cappa, figlia di Ermanno e al centro di un episodio che ha fatto scalpore. Durante uno speciale televisivo, una donna milanese ha raccontato di aver ricevuto da Paola un messaggio su Facebook con insulti e minacce pesanti: “Putta devi more, ti devono stu**are, fai schifo”. La reazione della madre, Maria Rosa, chiamata a spiegare, è stata sorprendente: “Mia figlia ha problemi nella gestione della rabbia”. Tuttavia, Corona sottolinea come un simile episodio non possa essere ignorato, soprattutto considerando che Paola avrebbe tentato più volte il suicidio ed era stata ricoverata in ospedale per una lavanda gastrica la domenica prima dell’omicidio.

Paola ha anche dichiarato di aver subito abusi sessuali fin dall’infanzia, un aspetto che, fino ad ora, non ha ricevuto approfondimenti giudiziari. La presenza di tali dichiarazioni solleva interrogativi sulla reale natura dei traumi familiari e sul loro possibile ruolo nel contesto del delitto.

Il Legame con il Santuario delle Bozzole

Un altro elemento inquietante riguarda il rapporto tra Maria Rosa Poggi e il santuario delle Bozzole, un luogo di forte spiritualità e rituali di liberazione. Una testimone ha raccontato di essere stata invitata più volte dalla madre di Chiara a partecipare a funzioni religiose intense, tra cui una “messa di liberazione” con benedizioni speciali. La descrizione di Corona evidenzia un livello di fanatismo che avrebbe potuto influenzare le dinamiche familiari e le scelte di Chiara.

Le connessioni tra la famiglia Cappa e il santuario sembrano essere più di semplici frequentazioni: i Cappa erano conosciuti e rispettati in quel contesto, e Corona suggerisce che tra spiritualità, potere e psiche si possano celare dinamiche più profonde, forse determinanti nel corso degli eventi che portarono all’omicidio.

Relazioni Oscure e Segreti Svelati

La parte più esplosiva della ricostruzione riguarda i legami tra Stefania Cappa, Ermanno Cappa e Chiara Poggi. Un testimone ha affermato di aver avuto una relazione con Ermanno, e di aver scoperto che anche Stefania e Chiara erano coinvolte in relazioni simili. Parole dure e difficili da verificare, ma rilanciate dai media, che parlano di numeri di cellulare riconducibili a Ermanno trovati nel telefono di Chiara.

Inoltre, un’amica di Chiara ha descritto due relazioni “piccione 1” e “piccione 2”, con Chiara che chiamava Ermanno “Dio in terra”. Corona insinua che queste relazioni possano aver comportato una forma di sottomissione psicologica, alimentando un quadro di manipolazione e potere che coinvolge anche i genitori, descritti come profondamente sottomessi all’uomo.

La querela e le tensioni legali

Dopo la trasmissione in cui Corona ha diffuso queste ipotesi e testimonianze, i genitori di Chiara hanno inviato una lettera di diffida, chiedendo un risarcimento di oltre 30.000 euro, calcolato in base alle visualizzazioni e alla diffusione del contenuto. Corona definisce questa richiesta “una vera e propria estorsione”, sospettando che dietro ci siano tentativi di silenziare le verità scomode per evitare che si riapra l’inchiesta.

L’Incontro con Ermanno Cappa

Corona ha anche incontrato Ermanno Cappa, con cui ha dialogato per circa mezz’ora. Paola, invece, si è rifiutata di parlare davanti alle telecamere, scappando dall’intervista e lasciando intendere una famiglia profondamente chiusa e ostile alle domande pubbliche.

Una Famiglia Mai Formalmente Indagata

Nonostante le numerose ipotesi e le testimonianze, la famiglia Cappa non è mai stata ufficialmente accusata di nulla. Tuttavia, la loro presenza costante nella narrazione, nei messaggi, nei luoghi e nei racconti dei testimoni, alimenta il sospetto che dietro le quinte ci siano dinamiche ancora da svelare.

Corona conclude con un appello: “Non vogliamo i soldi. Vogliamo la verità. Se una famiglia potente e silenziosa fa di tutto per nascondere, allora bisogna chiedersi: cosa stanno nascondendo?”

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