Gad Lerner senza ritegno, va in tv e urla: «Viva Soros, viva le Ong» (video)

Gad Lerner, intervista indecente: «Mi chiamano servo di Soros, vorrei dire viva Soros! Di finanzieri ce ne sono a centinaia, ma lui investe in Ong e in fare integrazione». Lo scempio di questa affermazione è data in onda a Piazza Pulita su La7 da dove le parole di Lerner hanno poi fatto e stanno facendo il giro del web. Far passare Soros per filantropo è l’ultima provocazione che gli italiani vorrebbero sentirsi fare.

Lerner tesse le lodi di Soros
Un elogio di del magnate e presidente di Open Society Foundation, George Soros, è troppo. Il giornalista è arrivato a encomiare la sua attività di speculatore: «Diranno che mi paga per dirlo. Di finanzieri speculatori ce ne sono a centinaia». Lo interrompe il conduttore Formigli, ricordando: «Ha fatto a pezzi l’Italia con una manovra»… Ma un Lerner imbarazzante risponde, magari, «magari potessimo…», alludendo alla sciagurata manovra speculativa del 1992 operata contro la Banca d’Italia e che causò una perdita valutaria pari a 48 miliardi di dollari. La Lira italiana riportò una perdita di valore del 30% e l’uscita dal sistema monetario europeo. Per rientrarvi, il governo fu obbligato a una delle più pesanti manovre finanziarie – circa 93 mila miliardi di lire. Lerner noncurante ha replicato: «Lo hanno fatto in molti», come se mal comune fosse mezzo gaudio. La difesa del “benefattore” anti italiano prosegue: «E’ un ricco speculatore che, memore delle proprie origini – da bambino scampato ai nazisti e fuggito dall’invasione dei comunisti a Budapest – ha deciso di investire una parte dei miliardi guadagnati nelle Ong, nel finanziare una bella Università a Budapest, progetti per l’integrazione dei rom….questo lo rende il mostro della tecno-finanza di cui tutti parlano…sarebbe il fulcro di una tenaglia che stritola e depreda l’Italia, poverina, la grande proletaria alla quale dovremmo tutti quanti essere leali». Dire che sono parole vergognose e anti italiane è dire poco.

«Mi chiamano comunista col Rolex…»
Da un velo pietoso a un altro, quando in tema di immigrazione il direttore del Giornale Alessandro Sallusti gli ricorda: «Volevo dire a Gad che il diritto di immigrazione non annulla il diritto dei Paesi ad avere le frontiere». E aggiunge: «Volevo dirti che abbiamo appena visto che un sondaggio che dice che più del 50% del popolo di Nicola Zingaretti, non Renzi o Minniti, è favorevole alla linea Minniti» sull’immigrazione. Lerner, si stizzisce, si agita, farfuglia un «No! Era un po’ meno del 50 per cento». A quel punto interviene Formigli, che offre il dato esatto, per la cronaca il 46,8 per cento. E Sallusti a quel punto si mette a ridere: il dato è assolutamente simile al 50% che aveva citato, una questionedi lana caprina. Quindi Lerner, in difficoltà, cambia argomento e si lancia in una filippica contro Carlo Calenda. Poi sfida tutti coloro che imputano a lui e all’armata Brancaleone buonista di essere dei radical-chic: «Mi chiamano comunista col Rolex? Ecco, ve lo mostro». Un’ intervento da Annali dei “Nuovi mostri»…