Furia di Sansonetti: “Questi sono matti! Il Parlamento peggio di un mercato rionale. Mattarella non dice nulla?”

Questi sono matti. Ma stiamo scherzando? E Mattarella? Se non può sciogliere le Camere che almeno scriva al Parlamento. E’ un ruggito sdegnato, quello di Piero Sansonetti ospite di Tgcom 24 mentre il premier (“Conte? Come si chiama quello lì?”) è al Colle per l’incontro ‘interlocutorio’ con il capo dello Stato. Meno di un’ora di colloquio. Nessun passo avanti né indietro. Il rischio è che si galleggi senza un governo fino al via del semestre bianco. Periodo nel quale la Costituzione impedisce al presidente della Repubblica di sciogliere le Camere.

Sansonetti indignato: il Parlamento peggio di un mercato rionale

Il quadro, indegno di una democrazia, offerto ieri a Palazzo Madama fa infuriare Sansonetti. Che, da ‘buon comunista’, invoca la questione morale. Quella di Berlinguer. Quella di quando la sinistra era una cosa seria. E sorride. “Non è tangentopoli. La vera questione morale oggi è quello che sta accadendo. Ma siamo matti? Un Parlamento trasformato in un mercato rionale“, dice il direttore del Riformista. Non parla di trasformismo. Parola nobile di fronte a ‘questi qui’.

“Sono d’accordo con Maria Giovanna Maglie, come mai?”

Per una volta d’accordo con Maria Giovanna Maglie, con la quale – dice – litigo da più di 20 anni. D’Accordo nel denunciare una situazione  inaccettabile. Mai – dicono i due giornalisti – si è arrivati tanto in basso. “Qui è a rischio il concetto stesso di democrazia”.

Trent’anni all’Unità, il giornalismo nelle vene, l’ex direttore di Liberazione, non è uno che si scandalizzi facilmente. Ma questa volta è quasi senza parole. Indignato. Per la pochezza di un premier disposto a cambiare per la terza volta maggioranza. Per un governo che non c’è. “Siamo senza governo”, ripete. Lui che di governi ne ha visti tanti. E di politici. Di faccendieri. Di sognatori. Di pigmei e di giganti.

“Macaluso era un gigante. Se penso ai politici di oggi”

Come Emanuele Macaluso. Un gigante appunto. “Lui alla politica ha dato tutto”, ha twittato Sansonetti alla notizia della morte. “Gli piaceva la battaglia, non le prebende. L’analisi, il sapere. Se penso ai politici di oggi. Ai 5stelle a Conte a travaglio e Di Maio”. Accusato dalla sinistra ortodossa di intelligenza con il nemico Berlusconi, Sansonetti si indigna. Ma è sempre lui. Tranquilli. Non è passato con i fasci.  Anche l’inquilino del Quirinale è nei suoi pensieri. Che cosa fa? Non può rifilarci questa roba.

E il Colle che fa? Sta a guardare

Sovranista? Realista. D’accordo con la Maglie. Oggi sì’. Una sintonia ‘sospetta’ con la giornalista controcorrente. Che non le manda a dire a nessuno. “Renzi si astiene, ma che vor dì?  Ha paura, è tutto un ignobile calcolo. È tutto un calcolo, è tutto ignobile. Però quello che non capiscono loro. E il grande regista di tutta questa operazione di cui tutti hanno paura di parlare, ovvero il Presidente della Repubblica, è che il paese li guarda”.