Flotilla accerchiata dalle navi israeliane: “Sistemi di comunicazione paralizzati per 6 minuti”
La notte appena trascorsa ha segnato un momento di massima tensione nel cuore del Mediterraneo, mentre la Global Sumud Flotilla proseguiva il suo viaggio verso Gaza. La missione di solidarietà, composta da oltre cinquanta imbarcazioni provenienti da vari Paesi, si trova ora al centro di un delicato confronto tra le forze israeliane e i promotori della protesta internazionale.
Accerchiamento e minacce in mare
Intorno alle 9.15 del mattino, una notizia allarmante ha fatto il giro delle imbarcazioni: una nave militare israeliana ha circondato per circa sei minuti la nave di testa della Flotilla, disattivando temporaneamente i sistemi di comunicazione. Un attivista tedesco a bordo ha raccontato in un video come siano stati «paralizzati» e poi lasciati andare, mentre la Flotilla si dirigeva ancora verso Gaza. La tensione si è fatta ancora più palpabile con l’avvistamento di un sommergibile israeliano in immersione lungo la rotta e di imbarcazioni non identificate che, con le luci spente, si sono avvicinate pericolosamente nella notte.
Misure di sicurezza e testimonianze
La portavoce italiana Maria Elena Delia ha spiegato che sono stati attivati protocolli di sicurezza in vista di un possibile abbordaggio. Dopo mezz’ora di tensione, le imbarcazioni si sono allontanate, ma il clima di incertezza resta elevato. Benedetta Scuderi, eurodeputata a bordo di una delle navi, ha diffuso un messaggio video: «Abbiamo visto l’esercito israeliano che sta arrivando, ci stiamo mettendo in posizione. Non sappiamo se e quando potremo riaprire le comunicazioni, ma siamo pronti».
Sorvoli e avvisi militari
Durante la notte, i droni israeliani hanno intensificato i sorvoli, effettuando passaggi radenti sulle barche della Flotilla. La Marina italiana, con la fregata Alpino, ha emesso un secondo e ultimo avviso ufficiale, confermando che non oltrepasserà le 150 miglia nautiche da Gaza e si limiterà a fornire assistenza in caso di emergenza o di abbandono della missione.
Appelli politici e solidarietà in Italia
Dalla politica italiana sono arrivati richiami alla prudenza. La premier Giorgia Meloni ha invitato la Flotilla a fermarsi, sottolineando come «ogni altra scelta rischi di alimentare il conflitto e impedire la pace». Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha espresso preoccupazione per l’incolumità dei partecipanti, pur ribadendo la illegittimità del blocco navale israeliano.
In Italia, cresce la solidarietà verso la Flotilla. A Roma, davanti alla stazione Termini, centinaia di persone hanno partecipato a una veglia notturna in collegamento diretto con le imbarcazioni. Sindacati come Cgil e Usb hanno annunciato uno sciopero generale in caso di attacco, mentre giuristi internazionali ribadiscono che «è il blocco navale israeliano a violare il diritto internazionale, non la Flotilla».
Rischio di scontro e scenari futuri
Secondo fonti militari, le forze israeliane si preparano a fermare le imbarcazioni, con l’impiego anche dell’unità speciale Shayetet 13. Possibili scenari includono il rimorchio verso Ashdod o, in casi estremi, l’affondamento delle navi. Tuttavia, la Flotilla continua a navigare determinata: «Ogni miglio che percorriamo è un segnale di resistenza», affermano gli organizzatori.
Conclusioni
La situazione rimane altamente volatile, con il mondo che osserva con attenzione gli sviluppi di questa delicata operazione di solidarietà internazionale. La tensione in mare e le risposte delle parti coinvolte potrebbero determinare nei prossimi giorni l’esito di questa sfida tra diritti umanitari e strategie militari.