Festini a luci rosse in canonica: prete riabilitato. “Ha chiesto perdono”

Era stato coinvolto in festini a luci rosse in canonica, dopo un lungo periodo di riflessione, è stato riabilitato. Il prete padovano Roberto Cavazzana salì alla ribalta delle cronache nel 2016 per essere stato coinvolto in un’inchiesta che aveva portato alla luce una serie di orge organizzate in canonica da un altro sacerdote, don Andrea Contin, ha chiesto perdono e il vescovo ha accolto la sua richiesta. A riferire la notizia della riabilitazione è la stessa Diocesi di Padova in un comunicato ufficiale.

«In occasione della Quaresima mi sento convinto di compiere un gesto che nasce dal Vangelo e ci riconduce al Vangelo. È un gesto che compio dopo aver ascoltato parecchi di voi ma che impegna la mia paternità spirituale e pastorale e di cui mi assumo la responsabilità e le conseguenze di fronte a voi, di fronte ai cristiani delle nostre comunità, di fronte alla nostra società» ha spiegato monsignor Claudio Cipolla, vescovo della città veneta.

La Diocesi ha voluto sottolineare che la decisione non è stata improvvisa ma frutto di una lunga riabilitazione spirituale caratterizzata da rinunce e riflessioni. Per oltre un anno, infatti, il sacerdote ha vissuto in una comunità religiosa dove ha compiuto, sotto un’attenta guida, un percorso di rivisitazione personale e della propria vocazione. Il tutto è avvenuto in accordo con il vescovo.

Lo scorso settembre don Roberto Cavazzana è rientrato in Diocesi di Padova ma prima di essere inserito di nuovo in una parrocchia dovrà rispettare delle regole dimostrando, così, di essere realmente pentito e cambiato. Secondo le disposizioni delle autorità ecclesiastiche, il sacerdote dovrà proseguire il percorso di accompagnamento spirituale e personale iniziato dopo l’inizio dello scandalo e prestare per un anno servizio volontario in due realtà diocesane che si occupano di persone disagiate e vivere

Inoltre, il don dovrà vivere in maniera riservata pur partecipando agli incontri di spiritualità e di formazione del clero e celebrare in privato, salvo espresse autorizzazioni. Se il suo comportamento sarà impeccabile, allora il sacerdote potrà iniziare la sua seconda vita tornando di nuovo a guidare i fedeli secondo gli insegnamenti di Cristo. «Don Roberto Cavazzana – ha spiegato il vescovo Cipolla accogliendo la richiesta di perdono –, che con la sua leggerezza ha suscitato disagio, smarrimento, sofferenza e interrogativi tra i fedeli e nelle nostre comunità, chiede di essere perdonato e di poter continuare a fare il prete. La richiesta è stata presentata dopo un tempo lungo di riflessione, di verifica attenta, di discernimento vocazionale durante il quale ha personalmente maturato la consapevolezza dei propri errori. Come padre accetto la sua domanda di perdono e la sua richiesta di proseguire il ministero presbiterale e di continuare a fare il prete con un ulteriore percorso penitenziale vissuto a livello ecclesiale e concordato direttamente con me».