“Favorì i suoi quattro autisti”. ​E adesso De Luca è indagato

 

Una indagine giudiziaria si abbatte sulle elezioni regionali in Campania. Vincenzo De Luca sarebbe, infatti, indagato dalla procura di Napoli per aver favorito i suoi quattro autisti.

I fatti risale a tre anni fa quando in seguito a un incidente stradale sono scattati gli accertamenti dei giudici partenopei. Un’indagine rimasta nascosta fino a oggi quando l’ha tirata fuori Conchita Sannino su Repubblica rivelando, tra le altre cose, che il governatore è stato interrogato qualche mese fa, poco prima che il premier Giuseppe Conte mettesse il Paese in lockdown, “negli uffici del pubblico ministero”. Le accuse di reato di cui deve rispondere sarebbero “falso e truffa”.

L’incidente stradale nel 2017
Le accuse della pm Ida Frongillo, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, riguarderebbero l’incarico e, quindi, il contratto di quattro autisti. Si tratterebbe dei quattro autisti “storici” che, come ricostruito oggi da Repubblica, De Luca avrebbe trasferito da Salerno, dove è stato sindaco per vent’anni, a Napoli, dove è attualmente presidente di Regione, attraverso diversi decreti che li avrebbero inquadrati in ruoli di “addetti o responsabili di segreteria del presidente”. A fare accendere i riflettore degli inquirenti su questa situazione e, quindi, a far scattare le indagini sarebbe stato un incidente stradale avvenuto il 15 settembre del 2017 in via Lanzalone, nel rione Carmine di Salerno. Un brutto tamponamento ai danni di una giovane in scooter che aveva scatenato una bagarre politica senza precedenti. “Da sempre denunciamo che questo presidente che si crede al di sopra della legge è un pericolo per la Campania”, avevano denunciato in quei giorni i grillini accusando il governatore di aver preso la strada contromano. “Chi rappresenta le istituzioni dovrebbe essere un esempio inappuntabile di rispetto della legalità. E invece in Campania siamo governati da chi si mette costantemente la legge e le istituzioni sotto i piedi”.

Le indagini sugli autisti
“Stavo andando da una mia amica, quando all’improvviso mi sono ritrovata un’automobile nel mio motorino”, aveva raccontato la 22enne dopo l’incidente. “Mi ha preso di lato… mi sono ritrovata a terra. Poi non ricordo bene tutto”. Le persone, che le si accalcava attorno, continuava a urlare: “Non la muovete, non la muovete!”. “Io ero terrorizzata e piangevo a dirotto – aveva rivelato – pensavo di essermi fatta davvero molto male”. Fortunatamente se la era cavata solo con qualche “botta”. L’incidente, però, non era passato inosservato. Alle prima accuse di aver sfrecciato in contromano, era stato replicato che le forze dell’ordine possono fare certe manovre. Ben presto però il dito era stato puntato sull’autista che si trovava alla guida dell’auto. Non si trattava di un semplice autista, ma uno dei quattro che lavoravano a Salerno e che, quando è stato eletto a presidente della Regione Campania, De Luca avrebbe deciso di far trasferire a Napoli come “membri dello staff delle relazioni istituzionali”. Un “escamotage” che, come ricostruisce Repubblica, avrebbe permesso di alzare a tutti e quattro lo stupendio “con una indennità lorda annua di 4.600 euro” anche se nessuno di loro avevano i requisiti per ottenerla.

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