Fantastica da leggere per tutti quelli nati tra gli anni 50 e anni 80.

Siete nati tra il 1950 e il 1980? Allora dovete assolutamente leggere qui…

1 – Le auto non avevano né cinture né airbag.

2 – Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale.

3 – Non esistevano chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni di medicine, nei bagni ed alle porte.

4 – Si beveva l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia di acqua minerale.

5 – Quando si andava in bici, non si portava il casco.

6 – Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso o perdevamo un dente, ma nessuno sporgeva denuncia, perché la colpa non era di nessuno e non nostra.

7 – Si condividevano le bibite e si beveva dalla stessa bottiglia, e nessuno moriva per questo.

8 – non avevamo le console come la Playstation, il Nintendo 64 o la XBX, non avevamo la televisione via cavo con centinaia di canali neanche computer, smartphone ma avevamo tanti amici.

9 – Mangiavamo di tutto, biscotti, pane olio e sale, bevevamo bibite zuccherate ma non eravamo mai sovrappeso perché eravamo sempre a giocare.

10 – Si costruivano i carretti a rotelle, e i fortunati che avevano vicino casa strade con discese, si lanciavano nella spericolata discesa senza freni.

11 – Uscivamo a giocare e l’unico obbligo era rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari, quindi eravamo rintracciabili. Ora è impensabile.

12 – Uscivamo, montavamo in bici o si camminava a piedi fino a casa degli amici, dove si suonava il campanello o si saliva a casa,lui era lì e si usciva a giocare.

13 – Alcuni studenti erano brillanti, altri no, e quando si perdeva l’anno lo si ripeteva. Nessuno andava dallo psicologo, nessuno soffriva di dislessia o di problemi di attenzione o iperattività. Semplicemente prendeva qualche schiaffone dal papà e ripeteva l’anno.

14 – la vita si svolgeva in maggioranza per strada tra giochi con bastoni, palline, gessetti, si formavano squadre per giocare partite, anche se non tutti venivano scelti.

15 – Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità e imparavamo a gestirli.

La grande domanda è questa: Come abbiamo fatto a sopravvivere?