Famiglia, Zaia: «Il Medievo non è qui a Verona ma dove la donna è costretta al burqa»

«La famiglia è la famiglia, punto e basta. Non può essere messa in discussione». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia nel suo intervento all’apertura dei lavori del Congresso mondiale della famiglia a Verona. Ma Zaia ha tenuto anche a ribadire il suo pensiero: «La Regione Veneto è aperta alle idee di tutti, con un principio: la tua libertà finisce nel momento in cui inizia la mia, e nel rispetto di tutti. In questi ultimi giorni sono stato molto attaccato per la baggianata del patrocinio della Regione- ha ricordato- ecco, per questo il Medioevo non sta qui in questo congresso. Il Medioevo da combattere è quello dove alle donne è negata perfino l’istruzione e il diritto al voto e sono costrette a portare il burqa», ha sottolineato. E ancora: «Da eterosessuale convinto mi auguro che qui si possa chiarire una volta per tutte che l’omofobia è una patologia, e non la voglia di portare avanti un’idea che viene considerata sana», ha concluso.

Famiglia, l’intervento del sindaco di Verona
A sua volta, il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha puntualizzato: «Qui stiamo semplicemente parlando di un’istituzione storica che è garantita dalla nostra legge suprema. E quindi mi sembrava giusto ospitare dibattiti che parlano della famiglia solo ed esclusivamente in termini positivi e propositivi di questa cellula fondamentale della società, anche se qualcuno sembra definirla una cellula terroristica». Per Sboarina il congresso deve essere un momento «per confrontarsi sulla famiglia e sulle famiglie che oggi hanno problemi e difficoltà anche economiche, e deve dare indicazioni e soluzioni a 360 gradi». E il primo cittadino di Verona ha quindi tenuto a sottolineare che «nella mia città chiunque ha diritto di esprimere le proprie idee e di confrontarsi apertamente. Oggi saremo qui dentro, domani qualcun altro sarà fuori per le strade a esprimere legittimamente un suo pensiero, ma nella mia città chiunque ha diritto di esprimere le proprie, e nessuno ha il diritto di intimidire e di intimorire chi vuole esprimere le proprie idee su un tema naturale come quello della famiglia. Verona è stata dipinta come oscurantista e medievale. Oscurantisti e medievali sono coloro che impediscono a chiunque di esprimere il proprio pensiero. Verona ha nel suo dna il principio di accoglienza , dove volontariato , generosità e accoglienza sono i suoi caratteri peculiari», ha concluso.