Erri De Luca: “Invasione di migranti? Andatevi a curare”

 

Una lezione da Erri De Luca sul razzismo indirizzata a Matteo Salvini.

Questo il proposito di un pezzo pubblicato pochi giorni fa su La Repubblica. Lo scrittore ha esordito ironicamente, sbeffeggiando il leader della Lega: “Chiedono dalla redazione un aiuto e un commento da parte mia. Capisco il lodevole proposito di spiegare il razzismo all’ex ministro degli Interni, ma ho fondati dubbi sulla sua volontà di intendere”. Chi è affetto da questa malattia a suo giudizio “andrebbe adeguatamente curato presso le aziende sanitarie locali”. E non è mancato un nuovo riferimento al segretario federale del Carroccio: “Purtroppo qualche volenterosa spiegazione dei sintomi al paziente non basta e non giova”. Strano, però: a processo da No Tav per istigazione a delinquere, invocava il libero pensiero. E ora?

“I malati dal razzismo”
De Luca, dopo aver consigliato a Salvini di acquistare un dizionario della lingua italiana, ha stilato una lista di definizioni della parola razzismo. Con tale termine si fa riferimento alla “infondata credenza per la quale esisterebbero razze di specie umana biologicamente superiori”, oppure a “sentimenti di avversione basati su appartenenza ad aree geografiche”. E ha aggiunto un’altra spiegazione: “Sentimento di avversione che si manifesta spesso con atti di sopraffazione compiuti su persone in base a colore di pelle, credo religioso”. Nello specifico ha spiegato che “razzista è il Ku Klux Klan, il nazismo e per imitazione il fascismo con la sua compiacente monarchia”.

Economicamente parlando, invece, si tratta di “rinuncia all’impiego di manodopera immigrata a basso costo”, considerata “autolesionismo”. E che dire dello slogan “Prima gli italiani?”: “Non riesce a convincere la nostra manodopera a lavorare nei campi a tre euro all’ora da alba a tramonto. La generosa precedenza accordata non è sufficientemente apprezzata”. Lo scrittore ha attaccato anche l’Ungheria: “È il caso patetico di un governo costretto a obbligare per legge i propri connazionali a oltre quattrocento ore di straordinario all’anno per sopperire al deficit di forza lavoro”.

Ma quali sono gli effetti del razzismo? “Induce a credere che da noi ci sia un’invasione di stranieri”. Per lui il fenomeno sarebbe addirittura opposto: “La presenza di immigrati è di molto inferiore, dunque l’Italia è un paese in via di evasione”. L’articolo si conclude con un’altra definizione di razzismo: “È un disturbo della percezione e nuoce gravemente a chi ne è affetto”.

In passato ha chiesto tolleranza per i suoi estremi pensieri che lo hanno visto come uno dei più convinti protagonisti No Tav. Ma ora per i razzisti chiede un trattamento sanitario. Certo, propria una bella punizione per chi è colpevole di avere una errata percezione della (sua) realtà.

 

ilgiornale.it