Era la tata di ‘Casa Vianello’: cosa fa e com’è oggi Giorgia Trasselli, 70 anni. FOTO

Un personaggio rimasto nel cuore dei telespettatori di ‘Casa Vianello’ è sicuramente la tata, ovvero l’attrice Giorgia Trasselli, che è mata a Roma il 2 marzo 1950. Il grande pubblico ha iniziato a conoscerla e ad amarla nel 1988, anno in cui ha cominciato ad andare in onda l’indimenticabile serie televisiva che ha reso ancora più iconico il rapporto tra Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, purtroppo scomparsi anni fa.

Il volto della Trasselli, che era molto legata alla coppia tra le più belle e unite della televisione italiana anche fuori dal set, è legato indissolubilmente a quel personaggio ma la sua carriera, dopo gli studi di recitazione presso il Teatro Stabile di Roma, è fatta anche di cinema e tanto teatro. Tra i film che l’hanno vista parte del cast Occhei, Occhei, pellicola del 1983 che ha sancito il suo esordio sul grande schermo e Classe Mista 3ª A, seconda prova registica di Federico Moccia. (Continua dopo la foto)

 

Per quanto riguarda le esperienze televisive, oltre a Casa Vianello sono da ricordare il film tv Giochi Pericolosi e la serie Diritto di Difesa e R.I.S – Delitti Imperfetti. . Nel 2011 poi il ritorno in televisione con Un medico in famiglia 7, su Rai 1 e nel 2016 il film tv Super Italian Family. Cosa fa oggi Giorgia Trasselli, che è anche su Instagram? Soprattutto teatro, il suo grande amore. (Continua dopo la foto)

 

Il teatro le ha regalato tantissime soddisfazioni già diversi anni prima del provino per Casa Vianello. Ha lavorato con Luigi Squarzina, Francesco Macedonio, Giancarlo Sbragia, Luigi Tani, Luciano Melchionna e Beatrice Bracco, solo per citarne alcuni e ha anche insegnato dizione per molti anni all’Acting Training a Roma e tiene corsi e stage all’interno della scuola di recitazione Fondamenta. (Continua dopo foto e post)

 

 

 

 

 

 

Giorgia Trasselli aveva un rapporto molto stretto con i Vianello, come raccontato in diverse interviste: “Qualche volta è capitato che mi riaccompagnassero a casa e allora si parlava. Di più con Sandra, Raimondo era più riservato. Sono stata a casa loro poche volte, non volevo intrufolarmi. Mi interessava soprattutto avere la loro stima professionale, forse è per questo che siamo riusciti a lavorare insieme per così tanti anni. Quando Sandra o Raimondo mi facevano dei complimenti, ero felice”.