Enzo Iacchetti furioso a Cartabianca: “Meloni, 150mila morti prima di parlare?”

Nella puntata del 24 giugno di È sempre Cartabianca, il conduttore e comico Enzo Iacchetti ha riservato parole dure e intense rivolte al governo italiano e ai media, in un momento di profondo sconforto per le continue notizie sulla guerra a Gaza, dove il bilancio delle vittime ha ormai superato i 150mila morti, tra cui numerosi bambini innocenti.

Durante il collegamento in diretta da casa, Iacchetti ha espresso il suo dolore e la sua rabbia, chiedendo un gesto di umanità dalla premier Giorgia Meloni. “Vorrei sentirla dire: ‘Sono madre, provo dolore’”, aveva già richiesto in precedenza, denunciando l’assenza di una presa di posizione umana da parte del governo. Questa volta, l’attore non ha fatto sconti: “Meloni ha fatto una dichiarazione. Doveva aspettare 150mila morti prima di parlare?”, ha commentato con tono acuto, sottolineando come il silenzio e la mancata condanna siano inaccettabili di fronte a tanta sofferenza.

“Non riesco più a lavorare: questo dolore mi logora”

Il suo intervento ha suscitato un’ondata di reazioni online e hashringuito forte nel pubblico, ma ha anche rivelato un’altra crisi, quella personale e professionale di Iacchetti. “Non riesco più a fare uno spettacolo, non riesco più a fare il cretino neanche per guadagnare il pane senza prendere una posizione”, ha confessato, mostrando quanto la guerra e il mancato intervento delle istituzioni italiane lo abbiano colpito nel profondo del cuore.

L’attore ha anche rivolto un ringraziamento speciale a Bianca Berlinguer, lodando il coraggio con cui la conduttrice ha mostrato in tv immagini crudi e sconvolgenti della guerra. “Non c’è un telegiornale in Italia che mostra queste immagini. Tu hai avuto coraggio. La cosa più straziante è che c’è gente che dice che sono false, propaganda”, ha affermato, accusando i media di censura e marginalizzazione del dolore reale.

Le parole di Berlinguer sono state condivise anche con le dichiarazioni ufficiali della premier Meloni, riportate nel corso della trasmissione: “La legittima reazione di Israele a un insensato attacco sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili”. Ma questa posizione non ha placato l’ira di Iacchetti, che ha accusato l’Europa di egoismo e disunione: “L’Europa non conta niente, non siamo uniti, ognuno va per conto suo. E noi, italiani, non ci siamo mossi per niente”.

Con voce rotta dall’emozione, l’attore ha concluso con una frase diventata simbolo della sua presa di coscienza: “Non posso più dormire pensando solo al meteo di domani”. Un grido silenzioso, un appello a non tacere di fronte alle atrocità e all’indifferenza. Un momento di pura testimonianza di un artista ritrovatosi, impotente, a dover parlare per chi non può più farlo, in un contesto di crisi morale e umana che scuote l’Italia e l’intero mondo.