Emilio Fede, condannato a 4 anni e 7 mesi non va in carcere: “Enorme sofferenza”

 

Da detenuto sarebbe sottoposto a “un’enorme sofferenza”.

Così dovrà scontare la pena in “detenzione domiciliare” il giornalista Emilio Fede, condannato ad aprile in via definitiva a 4 anni e 7 mesi per il caso Ruby bis. Lo ha deciso nelle scorse ore il Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha accolto una delle istanze dell’avvocato Salvatore Pino. I giudici osservano che l’ex direttore del Tg4, per il quale era già stato sospeso l’ordine di carcerazione, ha “88 anni”, soffre di “alcune patologie” e il carcere “andrebbe contro il senso di umanità”.

Le cene “eleganti”
L’11 aprile scorso, infatti, la Cassazione aveva reso definitiva la condanna per l’ex direttore del Tg 4, insieme a quella a due anni e dieci mesi per l’ex consigliera regionale lombarda Nicole Minetti, accusati di favoreggiamento della prostituzione per le “cene eleganti” nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore.

Ma già il giorno dopo, la procura generale si era espressa a favore dei domiciliari, accogliendo l’istanza di differimento della pena presentata dal suo legale.