Ecco chi vincerebbe se si votasse oggi: il sondaggio svela come stanno (davvero) le cose

La Lega di Matteo Salvini è ancora il primo partito. Una tendenza che si conferma positiva, secondo l’ultimo sondaggio, condotto da Emg e diffuso da Agorà, il programma su Raitre condotto da Serena Bortone.

Nonostante negli ultimi 7 giorni il Carroccio abbia perso lo 0,2%, si conferma il partito con il consenso più alto in Italia, stabilendosi sul 32,4%. Secondo le previsioni e Emg Acqua, se si andasse alle urne oggi, la Lega sarebbe la più votata, seguita a distanza dal Pd e dal Movimento 5 Stelle. Il partito di Nicola Zingaretti, infatti si ferma al 19,7%, mentre quello di Luigi di Maio non supera il 16,5%. Seguono Fratelli d’Italia al 9,9%, Forza Italia al 7,3% e Italia Viva al 5,3%. Per le altre minoranze, si parla al massimo del 2%: Più Europa è ferma all’1,9%, La Sinistra al 2,0%, Europa Verde al 1,3%, Azione(di Calenda) al 1,0% e Cambiamo! (di Toti) al 1,0%.

Il governo Conte bis non riesce a sfondare tra gli elettori: per la quarta settimana di fila, la fiducia nell’esecutivo giallorosso resta invariata, con il 24% positivi e il 54% negativi rispetto al lavoro svolto dal governo.

Per quanto riguarda la fiducia nei leader politici, il podio va a Matteo Salvini: è lui a riscuotere maggior successo nel nostro Paese. Il 40% degli italiani intervistati si fida del leader del Carroccio, mentre solo il 33% di Giuseppe Conte, l’attuale presidente del Consiglio. Si aggiudica il terzo posto Giorgia Meloni, con il 30%, seguita da Luigi Di Maio al 23%, Nicola Zingaretti al 22%, Silvio Berlusconi al 18%. In fondo, invece, Matteo Renzi, Carlo Calenda e Giovanni Toti, che guadagnano 15%.

Infine, il sondaggio di Emg Acqua ha indagato anche sugli interventi per il maltempo. Per il 54% degli intervistati a far cadere l’Italia in ginocchio, di fronte ad alluvioni, allagamenti, frane e crolli, è stata la mancata manutenzione delle strutture e dei fiumi, da parte dei soggetti incaricati. Per il 21%, la causa è da rintracciare nell’abusivismo edilizio, mentre per l’11% la causa dei disastri sono i cambiamenti climatici e per il 10% le caratteristiche del nostro territorio. E per le opere bloccate nonostante l’emergenza la responsabilità è della burocrazia (38%), dell’inerzia politica (33%) e della corruzione (24%).

 

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