E l’Ong torna a sfidare l’Italia: “Adesso molliamo gli ormeggi”

Nei prossimi giorni l’Ong dovrebbe ricevere la visita degli ispettori della Capitaneria di porto.

Poi, se troveranno tutto in regola, la Mare Jonio tornerà nel Mediterraneo centrale per “monitorare, testimoniare e soccorrere”. Tradotto: andrà nel tratto di mare che separa la Libia dall’Italia per i migranti che cercano di attraversarlo.

“La Mare Jonio sta per mollare gli ormeggi ed è pronta a partire alla volta del Mediterraneo Centrale per tornare ad essere là dove è necessario monitorare, testimoniare e soccorrere – spiega Mediterranea Saving Humans nel suo profilo Facebook – La partenza è prevista tra una settimana esatta, il 13 marzo, in attesa delle ispezioni a bordo programmate dalla Capitaneria di Porto di Palermo per domani 7 e l’11 di questo mese”.

L’Ong italiana è una delle poche rimasta nel Mediterraneo per soccorrere i migranti. Dopo la chiusura dei porti da parte dell’Italia e il calo delle partenze, a pattugliare il mare con lei ci sono Sea Watch, Sea Eye e Open Arms. La Sea Watch, dopo il braccio di ferro con l’Italia per lo sbarco dei migranti a fine gennaio, è rimasta per diversi giorni nel porti di Catania. A bordo sono state riscontrate delle irregolarità, poi nei giorni scorsi è ripartita per Marsiglia. “Prevediamo di tornare in mare a metà marzo”, ha detto la portavoce Giorgia Linardi.

In attesa che pure Sea Watch “molli gli ormeggi”, nel Mediterraneo ci sarà la Mare Jonio. Entrambe le Ong hanno partecipato peraltro alla marcia milanese contro le discriminazioni. “La Mare Jonio ha navigato a Milano in un fiume di umanità – aveva rivendicato su Twitter l’Ong – Grazie #People per averci ricordato che i recinti, i muri e il filo spinato saranno travolti se essa si mette in cammino”. Mentre Sea Watch aveva marciato dietro ad uno striscione eloquente: “Zero sbarchi, sei morti al giorno. Nel Mediterraneo annega l’Europa”.